Cari tutti,
Le scorse due settimane hanno visto l’avvio delle attività nelle commissioni e un primo plenum dai contenuti significativi.
1) IL METODO DI LAVORO E IL CONFRONTO CON GLI ALTRI CONSIGLIERI.
I ritmi in Consiglio, specie in questo periodo iniziale caratterizzato dalla necessità di recuperare parte dell’arretrato e di individuare un metodo di lavoro condiviso, sono piuttosto concitati. Il lunedì, il martedì e il giovedì sono dedicati alle commissioni (ognuno di noi è impegnato in due commissioni, Antonino Laganà è anche giudice della sezione disciplinare), il mercoledì al plenum, il resto del tempo alla preparazione delle attività della settimana successiva.
Noi quattro abbiamo, quindi, istituzionalizzato una riunione settimanale (di norma il lunedì sera) nella quale ognuno riferisce quanto avviene nelle commissioni, ci confrontiamo poi sulle principali questioni all’ordine del giorno del plenum verificando la possibilità di trovare posizioni condivise: riteniamo, comunque, che giungere a conclusioni diverse, anche tra noi quattro, non sia un fatto negativo, ma sia anzi un positivo indice di autonomia del singolo. Dopo la discussione tra noi quattro cerchiamo poi un confronto con gli altri consiglieri per verificare i diversi punti di vista e le argomentazioni a sostegno.
2) IL PLENUM DI MERCOLEDÌ 15/2/2023
I punti all’ordine del giorno del plenum sono stati molti e siamo stati tutti impegnati nell’individuare parametri e motivazioni che possano poi essere utilizzati nel resto della consiliatura rendendo il più possibile prevedibili e le decisioni di volta in volta assunte.
Ci pare, inoltre, necessario dare conto delle nostre posizioni con riferimento ad alcuni incarichi direttivi e semidirettivi e ai voti espressi nella pratica relativa alla decisione sulla costituzione in giudizio intrapreso dal Procuratore di Terni contro la mancata conferma nell’incarico (decisione assunta dal precedente CSM).
2.1) Procuratore di Santa Maria Capua Vetere.
La proposta unanime della V Commissione era in favore di un collega attualmente in servizio presso la DNA ma privo di pregresse esperienze semidirettive o direttive. Uno degli altri partecipanti alla procedura, Procuratore della Repubblica in un piccolo ufficio calabrese, ha lamentato una ingiusta valutazione della sua attività di dirigente che la commissione aveva ritenuto sub valente rispetto all’esperienza della DNA proprio perché riferita ad una Procura di modeste dimensioni.
Abbiamo votato per il ritorno della pratica in commissione poiché, impregiudicata la valutazione tra i diversi candidati, abbiamo ritenuto che il Consiglio debba stabilire come e quanto valutare il servizio reso in uffici piccoli, ma, a volte, particolarmente disagiati e nei quali l’attività giudiziaria ha anche un valore di testimonianza per affermare la legalità in contesti complessi (sono intervenuti nel dibattito in plenum D’AURIA e BISOGNI).
Il Plenum a maggioranza ha condiviso tale osservazione e votato per il ritorno della pratica in commissione (ed in senso conforme abbiamo votato tutti e quattro).
2.2) Procuratore di Nola
La decisione sulla Procura di Santa Maria Capua Vetere ha imposto il rientro in commissione anche della pratica sulla nomina del procuratore di Nola, atteso che il collega originariamente proposto all’unanimità in quella procedura aveva presentato domanda anche per la Procura di Nola, ma non era stato valutato proprio perché proposto all’unanimità nella predetta sede (è intervenuto nel dibattito D’AURIA).
Il Plenum a maggioranza ha votato per il ritorno in commissione (ed in senso conforme abbiamo votato tutti e quattro).
2.3) Presidente aggiunto GIP Roma
In questa procedura si confrontavano due colleghi romani entrambi con esperienze specifiche, uno dei quali aveva già ricoperto l’incarico di presidente di sezione penale presso il medesimo ufficio giudiziario per otto anni consecutivi. L’ufficio studi del CSM, con un parere reso nel 2014, aveva escluso la possibilità di svolgere, nella stessa sede, le funzioni di presidente di sezione e poi di presidente aggiunto GIP ritenendoli entrambi incarichi semi/direttivi con conseguente impedimento normativo di ricoprirli nella stessa sede per più di otto anni. Il CSM aveva poi in alcune ipotesi disatteso il parere dell’ufficio studi senza però chiarirne le ragioni.
In Plenum ha quindi deciso di mandare nuovamente la pratica in commissione per verificare la portata e l’attualità del parere formulato dall’ufficio studi (ed in senso conforme abbiamo votato tutti e quattro).
2.4) La decisione sulla costituzione in giudizio nel contenzioso circa la non conferma del procuratore della Repubblica di Terni
Il Procuratore della Repubblica di Terni non era stato confermato dopo il primo quadriennio e ha impugnato dinanzi al TAR la relativa delibera (adottata a maggioranza dal precedente Consiglio), chiedendone anche la sospensione in via d’urgenza. La pratica relativa alla decisione circa la costituzione o meno in giudizio a difesa della delibera impugnata è stata presentata al plenum la stessa mattina della discussione tra le pratiche di particolare urgenza e, dunque, non c’è stata alcuna possibilità di confrontarci tra di noi al fine di valutare congiuntamente gli aspetti della questione.
Il tema sotteso dalla decisione da prendere era riferito alla rilevanza delle chat che, nel caso in questione, erano riferite all’influenza su una nomina in un distretto calabrese e, nello specifico, se le stesse chat potessero essere utilizzate nel procedimento di conferma del procuratore.
Fermo restando il giudizio, tra noi quattro condiviso, sull’assoluta inopportunità e scorrettezza dei metodi emergenti dalle chat acquisite, il caso esaminato dal plenum presentava le seguenti caratteristiche:
nessun procedimento disciplinare risultava mai avviato nei confronti del procuratore di Terni;
era, invece, stato avviato un procedimento per incompatibilità ambientale concluso dal plenum con delibera di archiviazione approvata il 13 gennaio 2021 con 21 voti favorevoli e due astensioni nella quale il Consiglio valutando le stesse identiche chat poste poi a fondamento del giudizio di non conferma aveva ritenuto che “la propalazione di conversazioni provenienti da un magistrato che lavora in Umbria sulle proposte di nomina di un posto semidirettivo in Calabria non appare determinare, anche in astratto, un appannamento al corretto esercizio della funzione di Procuratore della Repubblica di Terni” ed ancora (la propalazione) “ferma la rilevanza deontologica e impregiudicata ogni altra possibile valutazione in altre sedi consiliari, non appare incidere in alcun modo sull’ufficio che dirige non potendosi ritenere che tali conversazioni manifestino la velleità di stabilirne l’assetto, scegliendosi i colleghi a lui graditi, o di uffici con i quali si relaziona e, più in generale non attiene alle funzioni ricoperte.
L’interessamento posto in essere per l’incarico semidirettivo, d’altro canto non è risultato in alcun modo legato ad aspirazioni professionali o a interessi privati del dott. XXX, il quale non opera più nel territorio calabrese da oltre dieci anni”.
Ci è quindi parso che il provvedimento di non conferma fosse in contraddizione con quanto già stabilito in precedenza dal Consiglio proponendo una nuova lettura sanzionatoria delle stesse chat in un contesto procedimentale (quello di verifica della modalità di conduzione dell’ufficio di Procura) decisamente eccentrico rispetto alle finalità perseguite.
Rispetto a tale valutazione le nostre posizioni si sono differenziate:
– FORZIATI ha votato contro la delibera di costituzione dopo aver segnalato che la stessa delibera aveva fondato la valutazione di non conferma su circostanze diverse da quelle previste dalla circolare di riferimento (che nulla avevano a che vedere con il corretto esercizio della funzione di procuratore della Repubblica);
– BISOGNI e D’AURIA hanno ritenuto di astenersi come è consuetudine quando non si condivide la delibera impugnata davanti al giudice amministrativo, ma non si vuole impedire ai Consiglieri che l’hanno votata di garantire la costituzione in giudizio
– LAGANA’ ha invece ritenuto, comunque, preferibile votare a favore della costituzione in giudizio.
3) IL PLENUM DI MERCOLEDÌ 24/2/2023
Nel plenum di mercoledì sono state licenziate ….
4) IL PRIMO INCONTRO VIA TEAMS CON LE CORTI D’APPELLO DEL NORD
Venerdì 17 febbraio abbiamo tenuto il primo incontro aperto con i colleghi delle Corti d’Appello del nord. L’incontro è stato molto partecipato e ne abbiamo ricavato spunti e suggerimenti che proveremo a portare all’interno dell’attività consiliare (tra le tante cose particolarmente utile ci è apparso un suggerimento del Procuratore di Trieste sull’utilizzodegli ufficiali di P.G. in pensione nel corso delle udienze monocratiche).
Gli incontri proseguiranno secondo il seguente calendari:
venerdì 3 marzo 15,30 uffici dei distretti delle Corti di appello di Firenze, Perugia, Campobasso, Cagliari, Ancona, Bari, Lecce, Salerno, L’Aquila;
venerdì 17 marzo ore 15,30 uffici dei distretti delle Corti di appello di, Potenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Catanzaro, Caltanissetta, Catania, Messina e Palermo.
Gli incontri si terranno sul seguente canale Teams:
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Un caro saluto a tutti.
Marco Bisogni
Roberto D’Auria
Michele Forziati
Antonino Laganà