Articolo 1 Costituzione e scopi

Articolo 2 Diritti e obblighi sociali

Articolo 3 Fondo patrimoniale

Articolo 4 Organi del Gruppo

Articolo 5 Assemblea Generale

Articolo 6 Attribuzioni dell’Assemblea Generale

Articolo 7 Presidente del Gruppo

Articolo 8 Comitato di Coordinamento Nazionale

Articolo 9 Attribuzioni del Comitato di Coordinamento Nazionale

Articolo 10 Segretari Generali

Articolo 11 Direzione Nazionale

Articolo 12 Comitato dei Segretari Sezionali

Articolo 13 Gli Incaricati

Articolo 14 Centro Studi “Nino Abbate”

Articolo 15 Organi Distrettuali

Articolo 16 Ineleggibilità

Articolo 17 Incompatibilità

Articolo 18 Divieti

Articolo 19 Collegio di disciplina ed esercizio della azione disciplinare

Articolo 20 Disposizioni transitorie e finali

Articolo 21 Rinvio recettizio

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Documento programmatico


1. Il “modello” di Magistrato che vogliamo
Unità per la Costituzione promuove un modello di magistrato che svolge l’attività giurisdizionale libero da preconcetti o pregiudizi ideologici, da conformismi culturali o sociali, da condizionamenti o collateralismi a centri di potere politico o economico, da timore per le conseguenze delle sue decisioni e da aspettative di vantaggi o di protagonismo, rifuggendo ogni ambizione personale che non sia il legittimo riconoscimento del suo impegno e della qualità del suo lavoro.
Il magistrato, inoltre, deve improntare il suo comportamento, sul lavoro come nella vita privata, alla moderazione, all’equilibrio e alla riservatezza, nel rispetto delle regole deontologiche vigenti e della
necessità di non far venire meno la fiducia che la società ripone in tutto l’Ordine giudiziario.
Il magistrato, cosciente di far parte di un potere diffuso e di un Ordine che opera in dialettica e in sinergia con gli altri poteri dello Stato, ha una proiezione esterna verso la società, al servizio della quale è posto e
al cui controllo si sottomette. Per questo motivo, l’associazione promuove la figura di un magistrato attivo e impegnato nel dialogo all’esterno con gli altri apparati pubblici, con gli attori politici, le formazioni
intermedie e con la comunità, dialogo che sarà sempre e comunque condotto attraverso gli organi dell’Associazione Nazionale Magistrati o dialtro ente esponenziale, istituzionalmente deputati alla rappresentanza della magistratura.

Unità per la Costituzione crede che siano condizioni necessarie per il corretto funzionamento del potere giudiziario e per l’adozione di decisioni serene, imparziali e indipendenti, nonché per la garanzia della dignità del ruolo, la salvaguardia, la difesa e la promozione di condizioni di lavoro adeguate attraverso la previsione di prestazioni esigibili, la salvaguardia della sicurezza del magistrato da rischi per l’incolumità fisica e da pregiudizi alla reputazione e all’onore personale, la parità di genere con superamento di ogni forma di discriminazione diretta e indiretta. A tal fine si impegna a promuovere effettive pari opportunità tra donne e uomini nello svolgimento dell’attività giudiziaria, nella vita associativa e nel governo autonomo.


2. Le modalità di selezione dei propri rappresentanti
Al fine di assicurare il corretto funzionamento del governo autonomo della magistratura, Unità per la Costituzione si impegna ad assumere iniziative per garantire la qualità culturale e professionale dei propri rappresentanti e dei propri candidati, sia negli organi istituzionali sia negli organismi associativi, interni ed esterni, cui dovranno essere richiesti requisiti minimi di esperienza e di professionalità. Le candidature in organi istituzionali ovvero in organismi associativi dovranno essere espressione della migliore figura culturale del magistrato.


3. I rapporti del Magistrato con gli organi di autogoverno
Nei rapporti con gli organi di governo autonomo, se chiamato a ricoprire ruoli istituzionali in sede di Consiglio Direttivo, di Consiglio Giudiziario e di Consiglio Superiore della Magistratura, il magistrato deve rifuggire da qualsiasi logica di appartenenza, facendo ricorso, nell’assunzione delle deliberazioni, a criteri obiettivi e meritocratici, tesi alla valorizzazione della professionalità, costituente il fondamento del potere;
di contro, se titolare di un interesse, dovrà astenersi da qualsiasi condotta di interferenza sugli organi e sui procedimenti deliberativi relativi a proprie istanze di qualsiasi tipo.
Sotto il profilo ordinamentale, Unità per la Costituzione ribadisce la centralità del Consiglio Superiore della Magistratura quale organo di governo autonomo indispensabile a salvaguardare l’autonomia
della Magistratura
e l’equilibrio dell’intero assetto costituzionale.
Affinché il Consiglio possa efficacemente svolgere le proprie attribuzioni, il gruppo avrà il dovere di indicare i candidati alle future elezioni consistemi di voto democratici e trasparenti e di contrastare con ogni mezzo forme di aggregazione del consenso fondate su personalismi.

4. I rapporti del Magistrato con gli altri poteri ed il principio del “non collateralismo”
Quanto ai rapporti con gli altri poteri, deve essere riaffermato, nel rispetto delle reciproche prerogative, l’assenza di qualsiasi collateralismo con il potere politico, con il quale, tuttavia, così come previsto dall’art. 5 del Patto Fondativo, “deve essere promosso e favorito un dialogo”, in particolare sui temi afferenti l’amministrazione della giustizia. Il dialogo si svolgerà nelle sedi istituzionali e tramite gli organi deputati al confronto, primo fra tutti il Consiglio Superiore della Magistratura.
Va respinta ogni forma di pressione e di interferenza nella vita dell’organo di governo autonomo e nel funzionamento degli uffici giudiziari. L’assenza di qualsiasi collateralismo va inteso anche con
riferimento a centri di potere e lobbies trasversali. A quest’ultimo riguardo, si ritiene che debba essere regolamentato il rientro in magistratura dei colleghi che hanno assunto cariche di natura elettiva, prevedendo vincoli di tempo e di funzione.

5. La comunicazione “esterna”
In questo contesto di relazioni, lo scopo precipuo della comunicazione esterna è, quindi, in primo luogo, quello di instaurare un costante confronto con il Parlamento, il Governo e le forze politiche in genere, nel
quadro di un generale dibattito sulle questioni della giustizia, sottoporre all’attenzione comune i temi che attengono alla giurisdizione, anche avanzando proposte, elaborate con il più ampio concorso possibile di tutte le componenti della Magistratura e collaborare alla formazione della legislazione processuale e sostanziale di maggiore importanza. In secondo luogo, è compito della comunicazione esterna riferire fedelmente sullo stato e le condizioni della giurisdizione, riportare con accuratezza risultati e statistiche relative all’attività giudiziaria, denunciare l’ormai cronica condizione di congestionamento della giustizia e le difficilissime (a volte indecorose) condizioni in cui versano molti uffici giudiziari, salvaguardare quindi la dignità e l’autonomia della magistratura da attacchi mediatici e politici strumentali e da tentativi di delegittimazione attuati da singoli o da gruppi organizzati.
All’Associazione Nazionale Magistrati e agli altri enti esponenziali deve essere attribuito, altresì, un ruolo di diffusione, divulgazione e promozione della cultura della legalità presso la società civile e la cittadinanza in generale.

6. L’Aggiornamento professionale e la costante crescita culturale del Magistrato
Unità per la Costituzione promuove la crescita culturale del magistrato, sin dall’ingresso in magistratura, concorrendo alla sua formazione in tirocinio e all’aggiornamento professionale. A tal fine incentiva l’attività del Centro Studi mediante pubblicazioni e incontri di studio, in ambito nazionale e locale.


7. Il Magistrato nella dimensione europea ed internazionale
Il gruppo valorizza e riconosce le sempre crescenti istanze europeiste e sovranazionali presenti nel nostro Ordinamento e l’inserimento della giurisdizione in un sistema normativo a più livelli, connotato dal
costante aumento delle competenze normative comunitarie che delineano un modello di magistrato “europeo” e impongono una formazione di respiro internazionale, aperta al confronto e alla collaborazione con gli altri sistemi giuridici. In quest’ottica deve essere supportata dal gruppo l’attività formativa svolta nell’ambito dello “European Judicial Training Network” (EJTN) e favorito lo scambio di esperienze tra i vari sisteminormativi, nell’ottica della definitiva consolidazione dello spazio europeo di libertà e giustizia.


Approvato All’Assemblea Nazionale Unicost del 12 dicembre 2021.

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