Report n. 3 del 1/03/2023, 8 marzo 2023 e 15 marzo 2023

Cari tutti, con un po’ di ritardo dovuto al progressivo accumularsi degli impegni nelle commissioni e nel plenum, ecco il nostro terzo report:

L’attività nel Plenum

1. Il plenum di mercoledì 1 marzo
In accoglimento della proposta, avanzata all’unanimità dalla quinta commissione, l’Assemblea sempre all’unanimità ha conferito a Margherita Cassano l’incarico di Presidente della Corte di Cassazione.
Nell’occasione è stato rivolto un caloroso e meritato indirizzo di saluto da parte di tutti coloro che sono intervenuti, a Pietro Curzio.
Alleghiamo l’intervento svolto da Marco Bisogni.
E’ stata approvata la proposta di ricorso -per revocazione per errore di fatto al Consiglio di Stato e di contestuale ricorso in Cassazione per “eccesso di potere giurisdizionale” con richiesta di sospensiva cautelare – avverso il giudizio di ottemperanza del Consiglio di Stato con il quale veniva nominato il commissario ad acta per dare esecuzione alla sentenza del CdS in ordine alla nomina del Procuratore
di Reggio Calabria.
La scelta, anche in questo caso, lungi dal voler esprimere la autoreferenzialità del Consiglio nelle proprie scelte discrezionali e la intolleranza al sindacato giurisdizionale è invece proprio il segno del rispetto delle decisioni amministrative tanto da investire, come l’ordinamento consente, proprio il Giudice delle statuizioni ritenute non conformi alle risultanze istruttorie.
Ciò come è nel diritto di qualunque cittadino.

2. Plenum di mercoledì 8 marzo
Il plenum si è svolto nell’unica seduta pomeridiana, in quanto nella mattinata le consigliere hanno partecipato alla cerimonia organizzata dalla Presidenza dellaRepubblica per la giornata dell’otto marzo. In tale occasione sono stati ricollocati in ruolo gli ex consiglieri.

3. Plenum di mercoledì 15 marzo
E’ stata, tra l’altro, definita la pratica di Presidente Aggiunto del Tribunale di Roma ed è stata una pagina molto significativa di questo nuovo Consiglio.
La questione era stata esaminata sommariamente al plenum del 22 febbraio, laddove su richiesta di Roberto D’Auria, la pratica era tornata in Commissione, per un approfondimento specifico in tema di interpretazione di una norma incidente sulla legittimazione di uno dei concorrenti.
A prescindere dai profili dei colleghi coinvolti (tutti di elevatissimo spessore), la questione atteneva strettamente al dato giuridico della legittimazione di uno dei proposti, già per otto anni Presidente di Sezione nell’Ufficio Giudiziario per il quale concorreva come Presidente Aggiunto GIP.
La proposta poi risultata approvata è stata presentata da Roberto D’Auria evidenziando la stretta necessità interpretativa che deponeva per la equiparazione ai fini della operatività del divieto di permanenza ultra ottennale (ex art. 46 Dlgs 160/2006) delle funzioni di presidente di sezione e di presidente aggiunto GIP.
Pratica importante perché la prassi consiliare precedente era stata nel senso di dare rilievo alla specificità tabellare delle due funzioni (dato non preso in alcuna considerazione dal legislatore nel porre il divieto) per desumerne la inoperatività del divieto; ciò, nonostante un parere dell’Ufficio Studi che dal 2014 aveva concluso per l’irrilevanza della specifica funzione tabellare.
Era dunque una pratica che, fuoriuscendo dalla stretta contingenza, doveva fare da cartina di tornasole dell’approccio del Consiglio rispetto alle proprie prerogative e al corretto esercizio della discrezionalità.
Si è sviluppato sul punto un intenso dibattito (che vi invitiamo ad ascoltare) nel quale vanno evidenziati gli interventi del Primo Presidente della Corte di Cassazione e del Procuratore Generale e, consentiteci questo piccolo autoreferenziale richiamo, di Antonino Laganà che, con specifico esame anche delle pronunce del giudice amministrativo, ha ricondotto al senso proprio costituzionale l’operatività del
divieto di permanenza.
Come anticipato, la pratica è poi stata approvata nel senso del difetto di legittimazione e quindi in ossequio all’indirizzo fatto proprio da noi quattro.

L’attività nelle commissioni:

4. Terza Commissione
La Commissione è in procinto di definire tutte le proposte di tramutamento per i posti di primo grado dei requirenti e sta iniziando a valutare quelle relative ai posti di primo grado dei giudicanti.
La Commissione ha, altresì, preso atto del documento, a firma di 109 colleghi, con cui si insiste sulla necessità di provvedere alla pubblicazione del prossimo bando per trasferimenti orizzontali dei magistrati ordinari prima dell’individuazione delle sedi da assegnare ai magistrati in tirocinio, al fine di vedere tutelate le naturali aspettative, maturate dai magistrati nei primi anni delle funzioni, con la possibilità
di avere a disposizione un ampio ventaglio di sedi disponibili, senza compromettere la funzionalità degli Uffici Giudiziari più gravati, posto che le scoperture, causate dal trasferimento del magistrato legittimato, potranno essere facilmente individuate come sedi future da assegnare ai m.o.t. che garantiranno continuità e operatività ai predetti Uffici.
Comprendiamo le ragioni, che animano la richiesta e contiamo di valutarne la fattività anzitutto in Commissione.

5. Quinta Commissione
Sono state definite alcune proposte di nomine per i prossimi plenum.
La discussione generale (che invero ha riguardato semplicemente un atto di indirizzo in ordine alle acquisizioni istruttorie), si è incentrata sulle ormai famose “chat”. La tematica era divenuta centrale per un’ordinata attività della Commissione, perché già in più occasioni (che il riserbo istruttorio ci impone di non indicare) dopo le decisioni della Commissione, erano stati sottolineati possibili rilievi attinenti ad
alcune chat (che non risultavano presenti tra gli atti istruttori della commissione), per le quali o erano intervenuti provvedimenti da parte del Consiglio ovvero risultavano unicamente “esistenti” tra il materiale trasmesso dall’AG.; ciò è accaduto a volte in limine alla discussione del plenum, a volte addirittura nel corso di esso.
Questo approccio, ad avviso di tutti noi, non è ammissibile, sia perché rende precaria e non completa la valutazione dei profili, sia per la stessa tutela dei colleghi coinvolti, i quali per conversazioni già più volte esaminate e ritenute irrilevanti, rischiavano di vedersi in plenum, fatti oggetto di richieste più o meno esplicite di ritorno in commissione.
A tacere del rischio che solo per alcuni e non per altri (per fattori anche solo casuali) tali elementi siano “contestati”.
In questo contesto, e anche per la necessità di affrontare una volta per tutte la tematica nascente dalle acquisizioni istruttorie pervenute al Consiglio a seguito delle acquisizioni del procedimento penale, abbiamo alla fine deciso che, nell’interesse di tutti, fosse preferibile una verifica ex ante, relativa a tutti i colleghi coinvolti rispetto ai quali fosse da esprimere un giudizio nelle rispettive sedi consiliari, verifica che, senza ipocrisie, tenga conto del fatto che ben diverse erano le sensibilità e le prassi che (malauguratamente) si erano sviluppate.
Rimarcando l’importanza che tali elementi si confrontino e si modellino in relazione ai diversi tipi di provvedimento rispetto ai quali vengono in rilievo, abbiamo condiviso l’opzione, anche culturale, per cui fosse necessaria una valutazione di contesto più spiccata che possa chiudere finalmente un capitolo
doloroso della nostra storia; ciò senza nascondere la polvere sotto il tappeto, ma confrontandosi con i fatti da giudici, in una ottica di recupero della credibilità necessaria per la riaffermazione dei valori della indipendenza (in questo caso soprattutto, ma non solo, interna) e che consenta di riattivare un sereno confronto, in un mondo che abbia fatto tesoro davvero delle riflessioni che le chat ci hanno consentito di sviluppare.

6. Sesta Commissione
L’attività della Sesta Commissione, si è sinora concentrata sulle pratiche relative alla formazione iniziale dei magistrati, approvando i piani di tirocinio e le nomine dei magistrati affidatari e collaboratori.
E’ stato riattivato il Tavolo Tecnico con la Scuola della Magistratura, che dopo una ripresa dei vari temi di confronto, si è per ora concentrato sui problemi attinenti alla organizzazione dei Corsi per Direttivi e semidirettivi. Sul punto dopo aver individuato quali fossero i temi di maggiore criticità, la Commissione ha investito l’Ufficio Studi della redazione di un parere illustrativo da cui partire per proporre al Plenum un intervento di ampio respiro.
Sono state poi riprese alcune pratiche come quella relativa al tema della “Doppia Dirigenza” e delle responsabilità connesse alla gestione e manutenzione della edilizia Giudiziaria. Nel dicembre scorso era stato distribuito un questionario conoscitivo nei vari distretti e da ultimo l’Ufficio Statistico ne ha elaborato i risultati
che ora andranno esaminati. La pratica è aperta per i profili di competenza, anche in
Settima Commissione.
Infine, la commissione ha organizzato un incontro con i Consigli Giudiziari per
un confronto sullo stato di attuazione e sulle principali difficoltà connesse alla attività
di vigilanza sugli Uffici Giudiziari.

7. Settima Commissione
La settima commissione ha ereditato un significativo numero di Tabelle e Progetti Organizzativi da esaminare ed ha proceduto alla predisposizione di un piano di smaltimento attraverso il lavoro di tutti i membri della commissione e l’impegno straordinario dei magistrati segretari e della struttura amministrativa.
La Commissione VII insieme alla STO ha poi organizzato l’incontro annuale con i RID nel corso del quale si è discusso – anche con i rappresentanti ministeriali – di tematiche centrali e attualissime tra cui:

– I Programmi di gestione alla luce della Riforma Cartabia;
– Le recenti riforme processuali e le evoluzioni dei sistemi informativi;
– Le (diverse) banche dati della giurisprudenza di merito;
– L’assistenza informatica. Ricadute della riforma Cartabia sui sistemi informatici.

E’ stato poi riavviato il Tavolo paritetico con il Ministero i cui esiti e contenuti verranno ovviamente comunicati in via ufficiale dal Consiglio e dal Ministero secondo le rispettive competenze.
Moltissimi poi sono i temi posti all’ordine del giorno della Commissione che sarà, tra l’altro, impegnata nei prossimi mesi nella riscrittura delle principali circolari organizzative degli uffici.


Gli incontri via teams con le Corti d’Appello del Centro e del Sud Italia

Venerdì 3 marzo e venerdì 17 marzo abbiamo tenuto ulteriori incontri aperti con i colleghi delle Corti d’Appello del centro e del sud Italia. Gli incontri sono stati molto partecipati e ne abbiamo ricavato ulteriori spunti e suggerimenti. Il successo della formula ci ha indotto a stabilizzarla rendendo l’appuntamento costante e periodico.

Gli incontri proseguiranno, quindi, secondo il seguente calendario:

venerdì 14 aprile ore 16,00 uffici del distretto della Corte d’Appello di Roma;

venerdì 21 aprile ore 16,00 uffici del distretto della Corte d’Appello di Napoli;

venerdì 5 maggio ore 16,00 uffici della Corte di Cassazione e della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

Gli incontri si terranno sul seguente canale Teams:
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team%2F19%253a54pwt6pzpbbqwPZb2k_pC_hMRTIIk2Ofa1spzonBrMk1%2540thread.tacv2%2Fconversati
ons%3FgroupId%3De61f85bc-0ffd-4825-900a-3e073f3c7fdb%26tenantId%3D792bc8b1-9088-4858-b830-2aad443e9f3f&data=05%7C01%7Cmarco.bisogni%40giustizia.it%7Cbbaf23ea8c1944f3cf9d08db0c1a371a%7C
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Un caro saluto a tutti.
Marco Bisogni
Roberto D’Auria
Michele Forziati
Antonino Laganà

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