Prendiamo atto con rammarico e preoccupazione che procede con inusuale celerità l’iter di approvazione della riforma costituzionale dell’ordinamento giurisdizionale.
È la prima volta nella storia repubblicana che una riforma della nostra amata Carta fondamentale si avvia ad essere approvata nei medesimi termini nei quali è stata presentata, senza che il dibattito parlamentare abbia potuto anche in minima parte modificare un articolato di norme, che stravolgerà l’assetto costituzionale dei Poteri dello Stato.
Nessun miglioramento del servizio Giustizia è contemplato, ma si ridimensiona gravemente l’organo di Governo autonomo della Magistratura, privato persino della funzione disciplinare, e si pongono le basi per il condizionamento della magistratura inquirente da parte del Potere esecutivo.
Delegittimare la magistratura ordinaria- la sola ad essere additata come “meritevole” di riforma- riduce il livello di tutela dei diritti dei cittadini nel nostro Paese e indebolisce quello stato di diritto, che la Politica- alta e nobile- dovrebbe sempre mettere al riparo dalle ideologie e dagli interessi di parte.
Michele Ciambellini, Presidente
Italo Federici, Segretario
Annamaria Frustaci, Segretario