Responsabilità civile dei magistrati

Replica di Sabelli, ANM, all’articolo su “La Repubblica”

3 marzo 2015 – Riportiamo la replica di Rodolfo Sabelli, Presidente ANM, a quanto scritto da Eugenio Scalfari su “La Repubblica” di oggi.

“Egregio Direttore,

con riferimento a quanto Lei scrive in replica alla mia lettera pubblicata sulla Repubblica del 3 marzo, pensare che la “maggioranza” dell’ANM volesse e quindi abbia fatto “pressione” per l’approvazione della legge di riforma della responsabilità civile è cosa talmente grottesca che è perfino superfluo smentirla. Valgono sul punto tutte le nostre prese di posizione in sede pubblica e istituzionale, sempre ferme e inequivocabili nell’avversare il disegno di legge, nel merito e come priorità in tema di riforme.

E’ vero invece che noi abbiamo rappresentato al Ministro della Giustizia e in ogni sede quanto fosse inconcepibile e incostituzionale la responsabilità civile diretta del magistrato, alla quale con forza ci siamo opposti. Con pari forza ci siamo opposti anche alle altre previsioni incostituzionali del disegno di legge Buemi e dei vari emendamenti: fra le altre, vincoli all’interpretazione, sindacato sul merito dei provvedimenti, eliminazione del tetto massimo alla rivalsa, limiti al diritto di difesa del magistrato nel giudizio contro di lui. Con la presentazione dell’emendamento del Governo, le nostre critiche sono state solo in parte ascoltate. 

Con altrettanta forza abbiamo rappresentato fino all’ultimo al Ministro (oltre che in sede parlamentare) che l’abolizione del filtro di ammissibilità avrebbe aggravato i carichi, intralciato la giustizia e provocato grave turbamento all’esercizio della giurisdizione. Abbiamo anche rappresentato quanto fosse contraddittorio eliminare il filtro, quando invece andavano proliferando proprio i filtri nel processo civile, con l’introduzione della mediazione obbligatoria e della negoziazione assistita. Il Ministro, purtroppo, sul punto non ha ritenuto di ascoltarci.

Rodolfo M. Sabelli, presidente ANM