La storia dell’associazione nazionale magistrati si è costantemente caratterizzata per il rispetto delle prerogative costituzionali del potere legislativo e di quello esecutivo.
La presidenza Minisci è sempre stata fedele interprete di questa linea.
Enucleare le dichiarazioni rese dal presidente Minisci nell’ambito di un’intervista radiofonica, come ha fatto il ministro Salvini oggi, decontestualizzandole dal più generale pensiero espresso per mesi nel corso dell’attuale presidenza – condotta sempre con massimo rispetto per l’autonomia delle opzioni legislative, sia nei tempi che nel merito, fatte salve le prerogative ordinamentali circa la eventuale incostituzionalità della legge -, significa volerle utilizzare come mero pretesto per fini strumentali, e non essere interessati alla reale valenza del messaggio ad essa sotteso.
Crediamo in un’associazione nazionale magistrati che nel rispetto delle prerogative costituzionali contribuisca ogni giorno al dialogo leale con le altre istituzioni.
L’auspicio è che arrivi finalmente il tempo perché anche la politica sia interessata al medesimo obiettivo.
In questo contesto, ancor più auspicabile è che tutte le componenti della magistratura, proprio a fronte di attacchi ingiustificati che mirano a depotenziare L’Unità associativa, si decida finalmente, senza alcun distinguo, e con posizioni dissonanti e distoniche da essa, a difenderne il valore, irrinunciabile per tutta la Magistratura.
La Segreteria Nazionale