Considerazioni su parere Consiglio di Stato su collocamento a riposo per limiti di età

di Maurizio Santise – TAR Salerno

Il Consiglio di Stato, Seconda Sezione Consultiva, con parere n. 3285 del 03/12/2015, in sede di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ha espresso parere favorevole alla sospensione del provvedimento del Consiglio Superiore della Magistratura che aveva disposto il collocamento a riposto, a decorrere dal 31 dicembre 2015, di un magistrato ordinario per raggiunti limiti d’età. Quest’ultimo, come detto, ha impugnato innanzi al Consiglio di Stato, in sede consultiva, il predetto provvedimento, chiedendone la sospensione, alla luce del pregiudizio grave e irreparabile che gli sarebbe potuto derivare dall’esecuzione dello stesso.

Il Consiglio di Stato, nel parere citato, ha accolto la domanda cautelare (id est, espresso parere favorevole alla sospensione del provvedimento amministrativo), scolorendo il fumus boni iuris e ponendo al centro della pronuncia l’imminente pregiudizio derivante dall’esecutività dell’impugnato provvedimento di collocamento a riposo che precluderebbe al ricorrente la prosecuzione nel delicato incarico tuttora ricoperto. Il giudice amministrativo ha fondato poi parte della motivazione sul ragionevole affidamento serbato dal magistrato, in seguito al trattenimento in servizio già a suo tempo accordatogli dall’amministrazione.

Si tratta di un provvedimento del tutto innovativo e rivoluzionario che, in sostanza, consente di neutralizzare le disposizioni di legge che prevedono il collocamento a riposo dei magistrati per raggiunti limiti d’età e che certamente susciterà molteplici e contrastanti reazioni. 

Inoltre, per quanto si legge dal provvedimento in commento, non può passare inosservato che il Consiglio Superiore della Magistratura non aveva alcun potere di giungere ad una diversa soluzione, in quanto il disposto collocamento a riposo è mera applicazione di una norma che tanto impone e che, peraltro, rende il provvedimento impugnato a carattere meramente ricognitivo e applicativo della legge.