Si è aperto il 18 ottobre a Cape Town il 66° congresso dell’Associazione Internazionale Magistrati. Nel corso della prima giornata di lavori, si è posta l’attenzione sulle situazioni in cui molti Stati versano in punto di indipendenza della magistratura. La delegazione italiana ha avuto modo di illustrare l’andamento del processo di riforma costituzionale della magistratura, sottolineando i gravi rischi che possono derivare da un CSM frammentato ed indebolito nelle sue funzioni di governo autonomo. Si è ulteriormente ribadito che si tratta di una riforma che si pone in netto contrasto con i principi dello stato di diritto e di garanzia dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura dalla politica.
Prima giornata a Città del Capo per il meeting dell’Associazione internazionale dei giudici. Dopo l’apertura dei lavori c’è stato un momento di approfondimento sulla situazione del nostro Paese. La delegata tecnica dell’Anm Monica Mastrandrea ha illustrato l’attuale situazione italiana, con un focus particolare sull’iter della proposta di legge sulla separazione delle carriere, il cui testo base è stato da pochi giorni approvato dalla commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati.
Le precedenti proposte di riforma su separazione delle carriere e Consiglio superiore della magistratura erano già state oggetto dell’ultimo vertice dell’Associazione europea dei giudici, svoltosi in Polonia ad aprile. L’assise aveva preso posizione al riguardo stigmatizzando la proposta che è “un grave attacco all’indipendenza della magistratura”, capace di “minare l’attuale equilibrio di poteri esistenti in Italia”. E invitando quindi la politica a una profonda riflessione.
Lo stesso presidente dell’Eaj e vicepresidente Iaj Mikael Sjoeberg ha ribadito quest’oggi in seduta plenaria a Città del Capo la sua preoccupazione, sottolineando che il governo italiano ha ignorato le indicazioni dell’associazione.
Al meeting sudafricano prendono parte il segretario generale Salvatore Casciaro, la vicepresidente Alessandra Maddalena, la componente della Giunta Cecilia Bernardo, il componente del Comitato direttivo Luca Poniz e le due delegate tecniche Monica Mastrandrea e Maria Merlino.
Le dichiarazioni
“Abbiamo sottolineato con forza come il disegno di legge governativo di riforma della giustizia si ponga in conflitto con i principi dello stato di diritto dell’Unione europea. Un Csm frammentato, depauperato nelle sue essenziali competenze, come la disciplina, indebolito da un meccanismo di selezione dei componenti mediante sorteggio non sarà più in grado di tutelare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura dalla politica né saprà avere uno sguardo d’insieme sulla giurisdizione per salvaguardare complessivamente l’efficienza del servizio giustizia”, spiega il segretario generale Salvatore Casciaro.