Apertura pratica per copertura posti vacanti di magistrato di sorveglianza

Cari colleghi,

La scorsa settimana abbiamo chiesto al Comitato di Presidenza l’apertura di una pratica per far sì che la Terza Commissione, competente per regolamento, provveda con urgenza alla copertura di tutti i posti vacanti di magistrato di sorveglianza e per l’assegnazione della presente pratica alla ulteriore Commissione che si ritenga competente.

Quest’iniziativa è l’espressione dell’attenzione del gruppo consiliare di Unicost per le tematiche legate all’esecuzione della pena, come dimostra il fatto che già dall’aprile 2016 abbiamo chiesto l’apertura di una pratica volta all’attuazione della Commissione Mista sui problemi della Magistratura di Sorveglianza. Su nostro impulso, quindi, la  Nona Commissione ha ritenuto di “riattivare quelle sinergie” che in passato avevano favorito una riflessione comune sui problemi della magistratura di sorveglianza, “coinvolgendo nella ricerca delle soluzioni alle problematiche connesse alla funzionalità degli uffici, alla esecuzione della pena e alla tutela dei diritti dei detenuti e degli internati, l’organo di governo autonomo della magistratura, il Ministero della Giustizia e la magistratura di sorveglianza”. Proprio in tale prospettiva, con delibera approvata dall’Assemblea plenaria in data 10 maggio 2017, è stata ricostituita la Commissione Mista per lo studio dei problemi della Magistratura di Sorveglianza e dell’Esecuzione Penale. In considerazione del contributo di particolare rilevanza offerto dalla Commissione Mista quale strumento idoneo a fornire un punto di vista tecnico atto a valorizzare una visione globale dei problemi della pena ed a favorire la individuazione dei modelli di cooperazione istituzionale, si è ravvisata l’esigenza di fare il punto sullo “stato dell’arte” con l’organizzazione di un Convegno che, i prossimi 5 e 6 febbraio 2018,  tratterà le tematiche specifiche oggetto di studio da parte della Commissione stessa.

L’esigenza della richiesta di apertura pratica nasce dalla grave situazione della carceri italiane.

Ed invero, la legge n. 103/2017 dal titolo “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario”, all’art. 1, comma 85 prevede espressamente che i decreti legislativi che saranno emanati dovranno tenere conto di una serie di principi, tassativamente elencati, volti a rendere compatibile il sistema penitenziario con i diritti e con la dignità della persona e, in definitiva, ad attribuire effettività al dettato costituzionale di cui all’ art. 27 della Costituzione.

L’attuale  situazione delle carceri italiane è esplosiva, ai limiti della tollerabilità. Il sovraffollamento degli istituti penitenziari è un dato di fatto ineludibile, che oltre a rappresentare la causa principale del cattivo funzionamento del sistema, costituisce un’evidente mortificazione della dignità della persona umana; la circostanza – a seguito della nota sentenza della Corte EDU “Torreggiani”- ha portato all’introduzione nel 2013,  nella legge n. 354/75, dell’art. 35 ter che prevede, attraverso una specifica procedura che valuti la sussistenza del danno, il diritto del detenuto ad ottenere un giorno di riduzione di pena per ogni dieci giorni scontati in una situazione di sovraffollamento dell’istituto ove è ristretto.

A titolo di esempio, nel distretto di Milano, che conta tredici istituti penitenziari, il sovraffollamento è di circa il 33%. Le domande ex art. 35 ter sono quintuplicate nell’ultimo anno e il trend è nettamente ascendente. Analoghe le situazioni di difficoltà presenti in altri complessi Tribunali di sorveglianza, come quello di Napoli.

Per rendere effettiva l’attuazione dei decreti legislativi che seguiranno alla legge delega  è imprescindibile che ogni Tribunale di Sorveglianza possa lavorare a pieno organico, con riguardo sia ai magistrati che al personale amministrativo. Solo lo smaltimento puntuale delle pratiche relative alle misure alternative può consentire l’attuazione dell’art. 27 Cost.

Occorre però procedere anche sul diverso e non meno importante “versante” della efficienza degli Uffici preposti: per questo abbiamo ritenuto di dover chiedere l’integrale copertura con urgenza di tutte le vacanze (attualmente 20) dei posti di magistrato di sorveglianza dell’intero territorio.

E contestualmente, nella stessa richiesta,  abbiamo rappresentato anche l’urgenza dell’assegnazione di personale amministrativo in numero adeguato a garantire l’applicazione tempestiva della riforma penitenziaria con le risorse adeguate.

In tale situazione il CSM deve fare la sua parte.

E noi come gruppo consiliare abbiamo ritenuto di fare la nostra.



 

Francesco Cananzi
Massimo Forciniti
Luca Palamara
Maria Rosaria San Giorgio
Rosario Spina