CDC Unicost 7 luglio 2019

Il Comitato di Coordinamento di Unità per la Costituzione:

  • condivide integralmente il deliberato del Comitato Direttivo Centrale dell’A.N.M. del 6 luglio 2019 quanto alla individuazione dei candidati per le elezioni suppletive, auspicando la massima partecipazione e il più ampio confronto tra i candidati emersi dalle assemblee sezionali dell’A.N.M. e chiedendo che venga anche considerata, ai medesimi fini, l’incompatibilità per i componenti del comitato direttivo della S.S.M.;
  • auspica che le situazioni che, via via, sono all’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica vengano tempestivamente e senza distinzione di sorta affrontate dal Collegio dei Probiviri, occupandosi, come di queste, di ogni altra vicenda che metta anche solo a rischio la credibilità della magistratura italiana;
  • chiede che questo percorso vada avanti e si arricchisca della complementare e necessaria riflessione che porti alla immediata revisione dell’attuale sistema elettorale per l’individuazione dei rappresentanti del CDC, fondato su una poco trasparente alchimia di ben cinque preferenze; alchimia che mortifica le rappresentatività territoriali e la possibilità reale dei colleghi di eleggere i candidati più stimati e conosciuti negli uffici;
  • ribadisce la necessità di una riforma elettorale dei componenti togati del C.S.M., opponendosi fermamente ad ipotesi incostituzionali di sorteggio;
  • individua, quale obiettivo prioritario, l’avvio di un processo di rifondazione di Unità per la Costituzione per riscrivere il proprio statuto che ponga al centro della riflessione culturale la questione morale, quale precondizione dell’agire associativo e metro di azione quotidiana negli uffici;
  • richiama l’attenzione della stampa, della società civile e di tutta l’opinione pubblica sulla necessità che la riforma del C.S.M. e dell’ordinamento giudiziario – motivate pubblicamente dall’esigenza di rispondere a pratiche degenerate e deontologicamente censurabili – non si risolvano – in concreto e ancora una volta – in un redde rationem con la politica, ovvero in interventi normativi – di evidente o dubbia costituzionalità – che mortifichino la possibilità di esercitare in nome del Popolo italiano la giurisdizione in modo realmente imparziale e indipendente da ogni ingerenza, sia essa esterna o interna;
  • da’ mandato alla Segreteria Nazionale e al Centro Studi Nazionale del gruppo, d’intesa con le segreterie distrettuali, di elaborare un percorso culturale e propositivo che abbia come fondamentali punti di riferimento: la questione morale, l’adozione di strumenti normativi realmente efficaci di contrasto alla criminalità economica ed organizzata che non sconti discovery anticipate degli atti, la riorganizzazione dell’assetto della procura della Repubblica e la tutela dei Sostituti nell’esercizio della propria funzione, la selezione e la verifica di direttivi e semidirettivi, rifuggendo, per questi ultimi, da soluzioni che, rafforzando il potere dei dirigenti, determino una ennesima gerarchizzazione degli uffici giudicanti e requirenti, svalutando funzioni nodali di gestione organizzativa che richiedono tempo e competenze ordinamentali, tabellari, informatiche e statistiche.

    Roma, 7 luglio 2019.

Il Presidente
Mariano Sciacca

Il Segratario
Enrico Infante