L’informazione giudiziaria è un irrinunciabile strumento di controllo democratico del modo in cui viene esercitata la giustizia, rispondendo ad una esigenza di informazione dei cittadini di primaria importanza.
Le notizie dei risultati investigativi servono anche a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, incoraggiandoli a collaborare, e a scongiurare l’isolamento di magistrati impegnati in prima linea in territori pervasi dalla criminalità organizzata.
Ma il sistema giudiziario deve avere la capacità di sottrarsi ai richiami del protagonismo mediatico, che può appannare l’immagine della giurisdizione.
La credibilità del sistema giustizia si fonda su una comunicazione istituzionale, sobria, obiettiva e continente, anche per il necessario rispetto della dignità di ogni persona sottoposta a procedimento penale.
Peraltro, una comunicazione relativa alle indagini viziata da eccesso di sensazionalismo può condurre ad un indebolimento della stessa funzione giurisdizionale, ingenerando in caso di assoluzione sentimenti di insoddisfazione per le aspettative deluse, dando così l’immagine di una giustizia arbitraria.
Occorre un cambio di passo culturale e, in questo senso, può condividersi lo spirito della riforma, che ha dato attuazione alla direttiva europea sulla presunzione di innocenza.
Non possiamo, tuttavia, esimerci dal rilevare le criticità del nuovo impianto normativo, che rischia di produrre effetti ancora più pregiudizievoli.
L’eccessiva restrizione dei canali di comunicazione degli uffici di Procura – peraltro, non imposta dalla normativa europea – potrebbe risultare disfunzionale nei casi di particolare urgenza e rilevanza del fatto per l’opinione pubblica e indurre alla ricerca di fonti irregolari e meno controllabili per ottenere comunque le notizie.
L’introduzione di inedite “regole lessicali” per la redazione di provvedimenti cautelari costringerà il Magistrato ad inutili acrobazie verbali per evitare strumentali richieste di correzione.
I rimedi scelti dal legislatore – subprocedimenti di rettifica e correzione con istanze, ricorsi, opposizioni – porteranno inevitabilmente ad un appesantimento della macchina giudiziaria, senza produrre alcun reale beneficio in termini di tutela della presunzione di innocenza.
Unicost ribadisce l’esigenza che l’interesse della tutela della dignità personale per un verso, e della libertà di stampa e obblighi di trasparenza connessi per altro, che sono propri di ogni sistema democratico, siano sempre tutti garantiti in un giusto equilibrio.
Approvato all’Assemblea Nazionale del 21.12.2021, in prosieguo dell’Assemblea Nazionale del 12.12.2021.