Al convegno nazionale “Giustizia e magistratura: una riforma infinita”, ospitato nella località Capitolo di Monopoli e organizzato da Unità per la Costituzione, è intervenuto con parole forti Marco Bisogni, consigliere del CSM, che ha lanciato un monito sul futuro dell’assetto giudiziario italiano.
Partendo dal tema del sorteggio nelle nomine interne alla magistratura, Bisogni ha sollevato una questione cruciale:
“Dobbiamo fare una riflessione sulle interferenze che esistono su alcune nomine. Se ritenete che il problema siano i dirigenti, allora cambiate la legge”, ha detto rivolgendosi direttamente al vice ministro Francesco Paolo Sisto, presente all’evento.
Critico anche sul progetto di separazione delle carriere, Bisogni ha avvertito dei rischi di un pubblico ministero sempre più autoreferenziale e di un CSM svuotato di rappresentatività, in cui il potere esecutivo potrebbe avere il sopravvento in assenza di un reale contrappeso elettivo.
“Dietro questa riforma c’è l’intento di normalizzare la magistratura”, ha detto, definendola un progetto costituzionalmente legittimo, ma che punta a ridimensionare il ruolo e l’autonomia della magistratura.
Il suo intervento ha contribuito a rendere ancora più vivo il dibattito su una riforma che continua a dividere politica e giurisdizione, tra esigenze di cambiamento e difesa dell’equilibrio costituzionale.
Articolo su antennasud.com del 27 settembre 2025