La riforma della giustizia non deve diminuire le garanzie per i cittadini

giustizia e comunicazione

Unità per la Costituzione esprime forte preoccupazione per alcuni contenuti dell’emendamento governativo  al  DDL Bonafede in tema  di riforma dell’ordinamento giudiziario.

Si tratta di norme – già  segnalate  nel documento approvato dal CDC dell’ANM del 12 marzo 2022 che si richiama (alleghiamo di seguito il link) –  che non risultano in armonia con i principi di autonomia ed indipendenza della magistratura.

Tali principi sono posti dall’ordinamento a tutela dei cittadini e della democrazia e si sostanziano nel concetto della giurisdizione come esercizio di potere diffuso. 

Non vi può essere, pertanto, condivisione di tutte quelle norme che  producono l’effetto di verticalizzazione degli uffici giudiziari, così come forte preoccupazione destano la mancanza di una modifica organica  volta a rendere veramente funzionale il sistema delle valutazioni di professionalità o le modifiche all’art. 2 della Legge sulle  guarentigie in tema di inamovibilità dei magistrati, solo per fare degli esempi. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una sempre maggiore gerarchizzazione delle Procure ed ora la stessa sorte sembrerebbe  riguardare gli uffici giudicanti.

Al documento approvato in CDC hanno fatto seguito iniziative locali, da ultimo l’assemblea sezionale dell’ANM di Catanzaro ha recepito il documento elaborato dai colleghi di Busto Arsizio ed ha anche proposto di valutare a livello nazionale iniziative di protesta e di informazione della cittadinanza.

Ci uniamo all’invito dell’assemblea ANM di Catanzaro, sollecitando innanzitutto la convocazione delle assemblee sezionali, per far emergere una voce forte e unitaria di dissenso a tutte le norme che minano alla base i principi di autonomia ed indipendenza.

La Direzione Nazionale Unicost

https://www.associazionemagistrati.it/doc/3754/per-una-giustizia-di-qualita.htm