Le urgenze della magistratura italiana davanti all’emergenza sanitaria

La necessità di ulteriori interventi ministeriali e l’opportunità di un monitoraggio immediato da parte del C.S.M.

Carissimi colleghi e amici,

l’autunno alle porte e il progressivo, esponenziale, aumento dei contagi investe, come leggiamo quotidianamente, anche gli uffici giudiziari.

La risposta corale di avvocati, personale amministrativo e magistrati nel periodo di lockdown e nei successivi mesi prima della pausa estiva, al netto di criticità inevitabili, ha rappresentato un valorosa prova di impegno comune, professionale e istituzionale, di non poco momento.

Di ciò riteniamo di dovere dare atto a tutti.

I recenti casi verificatisi in diversi uffici giudiziari impongono, però, che le istituzioni competenti – in primo luogo CSM e Ministero di Giustizia – in vista dei prossimi mesi e della possibile impennata dei contagi – adottino tutte le misure necessarie in modo tempestivo e coordinato.

A tal riguardo sottoponiamo alcune proposte da attuarsi per tempo, da rivolgere:

Al Csm, affinchè dia inizio a un monitoraggio immediato sullo stato delle misure adottate negli uffici dalla dirigenza giudiziaria, che possa individuare le migliori prassi per il contenimento del rischio sanitario e le connesse criticità, nonché sollecitare le soluzioni da adottare localmente e a livello centrale;

Al Ministero di Giustizia, perché valuti:

  • la modifica del limite di spesa imposto ai dirigenti giudiziari di euro 5000,00, che impone il ricorso alla preventiva autorizzazione ministeriale, inevitabile fonte di ritardi nell’approvvigionamento dei presidi sanitari necessari;
  • l’estensione della possibilità di adottare il modello di trattazione scritta anche oltre la data del 31 ottobre 2020, tanto più a fronte dei significativi dubbi interpretativi emersi in punto di possibilità di estensione di tale procedimento anche per le udienze successive (l’art. 221 II co, d.l. n. 34/2020);
  • l’estensione della possibilità di continuare a tenere nel settore penale udienze in videoconferenza almeno per i processi con imputati detenuti.


Il Presidente Il Segretario Generale
Mariano Sciacca Francesco Cananzi