L’Europa, il disciplinare e i giovani magistrati

Il recente Rapporto della Commissione Europea afferma: <l’eventuale introduzione di nuove fattispecie di responsabilità disciplinare dei magistrati andrebbe invece attentamente monitorata per il suo impatto sul funzionamento del sistema giudiziario>.  Questo giudizio  conforta la posizione di totale e assoluta contrarietà, che sempre abbiamo manifestato,  nei confronti di questa parte della riforma Bonafede.

Il Rapporto è stato pubblicato in concomitanza con la scelta delle sedi da parte di  333  giovani magistrati. Inizieranno tra pochi mesi, in molti casi in uffici giudiziari  nei  quali la giurisdizione viene esercitata in condizioni di assoluta criticità, con intollerabili carenze di risorse umane e materiali.

A questi giovani magistrati e ai tantissimi altri  che negli ultimi anni hanno preso le funzioni in uffici giudiziari che vanno avanti , prevalentemente se non esclusivamente,  grazie alla loro abnegazione, allo spirito di sacrificio, al senso del dovere, dobbiamo  poter garantire l’esercizio sereno della  giurisdizione. Agli uni l’augurio di un buon inizio, agli altri il nostro ringraziamento.

Un approccio semplicistico e punitivo, che sanzioni in via disciplinare il mancato rispetto di termini processuali, non è la soluzione ai tempi della giustizia, come rileva anche la Commissione Europea. Va in una direzione evidentemente sbagliata e produrrà effetti che ricadranno sulla qualità e sulla tutela effettiva dei diritti, mortificando l’etica professionale e la passione civile della quale tanti magistrati sono interpreti, anche fra i più  giovani.

Il Presidente – Mariano Sciacca                                   Il Segretario Generale  – Francesco Cananzi

Per chi volesse approfondire il Rapporto, che fotografa l’attuale complessiva situazione dell’Italia, non solo   sui temi della giustizia  (pag. 65 e ss.), ecco il relativo link:  https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/2020-european_semester_country-report-italy_it.pdf