Plenum CSM al 14 novembre 2018

Cari colleghi, proseguiamo nell’attività di informazione dell’attività svolta dal Consiglio Superiore.

La settimana è iniziata con il Plenum straordinario di lunedì sulla vicenda, della quale vi avevamo riferito i giorni scorsi, relativa al parere che il Consiglio deve rendere in ordine al disegno di legge per la nomina della terna dei candidati alla Procura Europea (EPPO), terna all’interno della quale in sede comunitaria (Parlamento e Consiglio di comune accordo) si dovrà poi scegliere il rappresentante italiano.

I componenti togati del Consiglio hanno dall’inizio assunto una posizione molto netta, ritenendo che la proposta all’esame del Parlamento, la quale prevede l’indicazione dei nominativi da parte del Ministero, sia in violazione dell’articolo 105 della Costituzione, atteso chela Procura Europea, diversamente da Eurojust, svolge funzione giurisdizionale e non già amministrativa, con la conseguenza che l’indicazione dei candidati deve spettare al CSM e non al Ministero.

Il parere dell’Ufficio Studi del CSM sul punto è stato molto chiaro nel senso dell’esclusività della competenza consiliare in ordine alla formulazione della terna.

Poiché la componente laica del Consiglio aveva invece manifestato una posizione più possibilista in ordine all’indicazione dei nominativi, auspicando una procedura concertata tra CSM e Ministero, abbiamo cercato di arrivare a un testo di parere che potesse ottenere il consenso di tutti.

Purtroppo tale sforzo non è stato coronato da successo, e quindi è stato posto in votazione il parere così come formulato dall’ufficio studi.

Tale parere è stato approvato con il voto di tutti i componenti togati e con il voto altresì dell’avvocato Michele Cerabona.

Martedì serala Cameraha peraltro approvato il disegno di legge delega, prevedendo il potere del Ministro di designare la terna dei candidati a Procuratore Europeo scelti tra nove magistrati proposti dal CSM: soluzione per noi del tutto insoddisfacente poiché rimetterebbe esclusivamente al Ministro l’indicazione della terna. 

A questo punto, qualora non vi siano modifiche del testo di legge nel passaggio al Senato, andrà valutata la possibilità di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale per violazione dell’articolo 105 Cost.

In apertura del Plenum ordinario di mercoledì, il Presidente della Terza Commissione, Michele Ciambellini, ha spiegato le ragioni della unanime decisione di disporre un bando straordinario per la copertura del 50% dei posti vacanti presso gli uffici giudiziari di Genova, cioè per la pubblicazione di 4 posti giudicanti e 2 posti requirenti. Alleghiamo in calce l’intervento di Michele.

Sempre in apertura dei lavori, Luigi Spina e Gianluigi Morlini hanno evidenziato la gravissima situazione verificatasi negli uffici a seguito dalla sospensione, comunicata la notte precedente dal Ministero, dei servizi informatici, tra i quali il PCT ed il TIAP, indispensabili per l’esercizio dell’attività giudiziaria: come tutti sanno, ciò comporta enormi disfunzioni, ed una vera e propria totale paralisi nel settore civilistico.

Il vero problema è la costante periodicità con la quale il blocco dei servizi si verifica: infatti, se è vero che tale ultimo blocco sembra essersi verificato per un attacco informatico di hackers; è altrettanto vero che, come tutti i magistrati sanno, i disservizi informatici sono quotidiani, a partire dal blocco di Consolle ogni qual volta sono previsti aggiornamenti del sistema, e la situazione di disagio è aggravata dal fatto che in tali situazioni quasi sempre manca anche la dovuta assistenza da parte dei tecnici.

La situazione è poi addirittura paradossale per il settore civilistico, dove gli atti successivi a quelli introduttivi sono ex lege telematici, ciò che rende necessario l’utilizzo di Consolle per lo svolgimento dell’udienza; ed il Ministero, cui spetta il relativo onere, non riesce a garantire la piena funzionalità del sistema informatico, e quindi di fatto non consente il regolare ed agevole svolgimento dell’udienza.  

Tra le pratiche inserite all’ordine del giorno, quella che è stata più diffusamente trattata ha riguardato la copertura del primo dei quattro posti vacanti di magistrato segretario, pratica istruita dal precedente Consiglio: dopo una lunga discussione, è stata votata la dottoressa Verde, che ha prevalso sulla dottoressa Giammaria.

Nel corso del dibattito, è stato affermato con forza dal nostro gruppo con l’intervento di tutti noi cinque consiglieri, il principio per cui nella valutazione complessiva professionale delle colleghe, nessun rilievo negativo deve essere attribuito ad eventuali assenze dal lavoro per maternità, e ciò in particolare ai fini della valutazione del periodo di permanenza nelle funzioni giurisdizionali, come invece adombrato in altro intervento.

Con convinzione, abbiamo poi sostenuto che nessun rilievo preferenziale deve essere attribuito al fatto che uno degli aspiranti abbia svolto in passato incarico di collaborazione con il CSM ai sensi dell’articolo 28 del regolamento interno, e ciò in coerenza con quanto abbiamo sempre sostenuto in campagna elettorale: anche da questo punto di vista abbiamo ritenuto di condividere la proposta a favore della collega Verde, poiché nell’altra è proposta veniva attribuito rilievo specialmente a tale esperienza.

Si è poi anche proceduto al ricollocamento in ruolo della gran parte dei precedenti consiglieri del CSM.

Come noto, l’iniziale volontà della competente commissione era quella di disporre il rientro contestuale di tutti i consiglieri uscenti.

Poiché però il rientro dei consiglieri che svolgevano funzioni direttive e semidirettive al momento dell’elezione presenta delicati problemi interpretativi – posto che in tal caso non è facile capire come attuare la disposizione di legge che dispone il rientro nel medesimo posto anche in sovrannumero, ed il parere dell’ufficio studi è stato sul punto molto dubitativo- si è deciso di disporre sin da ora il rientro in ruolo dei consiglieri che non avevano funzioni direttive o semidirettive, disponendo approfondimenti istruttori per i rimanentiexconsiglieri, al fine di meglio comprendere come procedere.

Va evidenziato che, nella storia del CSM, questo rientro in ruolo degliexconsiglieri è stato il più breve in assoluto, essendo intervenuto dopo un solo mese dalla formazione delle commissioni.

In Quarta Commissione continuano ad esitarsi le pratiche relative alle molteplici valutazioni di professionalità.

In una pratica particolarmente delicata, è stato per la prima volta affrontato il tema della rilevanza di fatti disciplinari successivi al periodo in valutazione, e la nostra posizione, diversamente da quella di altri componenti togati, è stata quella di ritenere tali fatti irrilevanti ai fini della valutazione di professionalità: a nostro avviso non è infatti possibile utilizzare fatti successivi al quadriennio per formulare un giudizio negativo sui parametri previsti dalla legge e dalla circolare, che debbono invece essere fondati sui fatti storici accaduti nel quadriennio valutazione.

Vi terremo informati, trattandosi di questione di interesse generale che non è ancora stata oggetto di definizione.

In Quinta Commissione abbiamo formulato all’unanimità le proposte per la presidenza di sezione della Corte d’Appello di Venezia, indicando il collega Taglialatela e per il Procuratore Aggiunto di Trapani (resosi vacanti a seguito della rinuncia del già nominato Vittorio Teresi), indicando il collega Maurizio Agnello.  

Può essere utile evidenziare che finora, con l’unica eccezione di due presidenza di sezione del tribunale di Milano, tutte le proposte che abbiamo formulato sono risultate frutto di un voto unanime.

Abbiamo poi, per la prima volta in questa consiliatura e con riferimento alla nomina del Procuratore di Trani, annullata dal giudice amministrativo, affrontato il tema, classico, della necessità di coniugare le due esigenze del rispetto del giudicato e della discrezionalità del Consiglio nella scelta dei direttivi. Ovviamente, il punto è quello di essere capaci di verificare quale sia l’effetto conformativo della pronuncia di annullamento nel caso concreto, decidendo se meglio motivare la precedente decisione o modificare la decisione stessa.

In Ottava Commissione abbiamo proseguito con le audizioni degli onorari destinatari di richiesta di non conferma ad opera di dirigente o del consiglio giudiziario, e con la definizione di numerosissime pratiche cosiddette de plano (conferme senza criticità, trasferimenti per motivi di salute, archiviazione di esposti che censurano il merito dell’attività giurisdizionale e così via).

Come già vi dicevamo, abbiamo invece al momento accantonato le questioni più delicate relative alle incompatibilità parentali, poiché il ministero ci ha espressamente comunicato che è allo studio una modifica della norma di legge, e pertanto occorre verificare se e in che termini interverrà una nuova normativa, prima di procedere all’esame delle molteplici pratiche istruite sulla base della normativa attualmente vigente.

Abbiamo infine richiesto l’apertura delle seguenti pratiche presso le competenti commissioni:

  1. Riabilitazione dai precedenti disciplinari con specifico riferimento alle ipotesi di condanna ai sensi dell’art. 2 comma 1 lettere g e q del D.lgs 109/2006 (ritardi nel deposito dei provvedimenti e scarcerazioni tardive).
  2. Aumento dell’organico dei magistrati distrettuali per la copertura delle assenze per maternità con previsione di specifici incentivi, anche per applicazioni endodistrettuali, che possano essere disposte a tal fine.
  3. Rivisitazione dei limiti di permanenza decennale, a fronte  di una normativa primaria e secondaria finalizzata a garantire la specializzazione di professionalità del magistrato.
  4. Individuazione di criteri di maggior rigore per limitare il passaggio da magistrati fuori ruolo a posizioni direttive o semidirettive in precedenza non ricoperte, attraverso una graduazione delle posizioni di fuori ruolo in base alla loro effettiva prossimità o meno all’attività giurisdizionale.

Michele Ciambellini, Cochita Grillo, Marco Mancinetti, Gianluigi Morlini, Luigi Spina.

Signor Vicepresidente, colleghi consiglieri

Quale presidente della terza commissione comunico che nel plenum odierno presentiamo, fra le molte delibere, anche quella di pubblicazione anticipata di alcuni posti vacanti presso il Tribunale e la Procuradella Repubblica presso il Tribunale di Genova.

Si tratta della copertura del 50% dei posti vacanti nei due uffici. Chi conosce le attuali condizioni di organico di molti uffici italiani sa bene che questo rappresenta un notevolissimo sforzo per i poteri del Consiglio.

Con questo bando separato riusciremo ad essere più veloci nella copertura dei posti vacanti e a dare alla città ed ai suoi uffici giudiziari un segno tangibile di responsabilità e solidarietà.

I fatti del ponte Morandi hanno già determinato un aggravio di lavoro per l’ufficio di Procura e per l’Ufficio GIP. Ben presto – è una facile previsione – il carico lavorativo connesso sia a procedimenti penali che civili si rovescerà su tutto il tribunale. In questo momento un forte pensiero va ai colleghi genovesi ed a tutta la città, simbolo storico della volontà di un’Italia unita e solidale.

Credo interpretando anche la sua sensibilità signor Vicepresidente, abbiamo ritenuto, pertanto, di procedere subito.

Perché, come disse Sandro Pertini, “il miglior modo di pensare ai morti è pensare ai vivi“.

Si tratta di un’eccezione doverosa, integralmente condivisa dai componenti della commissione  (che ringrazio uno ad uno per la loro profonda sensibilità). Eccezione, dicevo, rispetto alla linea della commissione di non procedere a bandi straordinari per gli uffici di primo grado. Scelta dettata dall’esigenza di velocizzare le procedure per la formazione del cd. bollettone dei posti di primo grado, la cui  pubblicazione  è prevista entro la fine di gennaio o anche prima – sono fortemente fiducioso sul punto.

Proprio a tale scopo, grazie al notevole lavoro della struttura amministrativa e dei magistrati segretari, concludiamo nel plenum di oggi le proposte per la copertura dei posti di secondo grado, per i quali il  termine per la presentazione delle domande era scaduto appena il 20 ottobre scorso.

Presentiamo oggi anche la delibera di ricollocamento in ruolo di tutti i colleghi cessati dall’incarico di Consigliere Superiore che non fossero titolari di uffici direttivi o semidirettivi.

Mai il Consiglio era stato così veloce e di questo ringrazio ancora la struttura amministrativa ed i magistrati segretari.