Il programma di seguito articolato sarà realizzato da una Giunta unitaria con l’impegno di tutti i gruppi a una rotazione annuale delle cariche a far data da oggi, per una piena rappresentanza delle diverse sensibilità culturali, secondo le modalità concordate e sintetizzate nello schema che si allega al verbale.
Questi i punti qualificanti.
1. Impegno a un metodo operativo dell’attività associativa che riaffermi l’autorevolezza e la centralità del CDC dell’ANM a tutela dei valori costituzionali della giurisdizione, dell’autonomia e dell’indipendenza di tutti i magistrati. Il costante raccordo tra la giunta e il CDC, per tutto il corso del mandato, assicurerà l’unità di indirizzo e di azione e l’alternanza dei vertici ne sarà la dimostrazione.
2. Adozione di un modello di comunicazione che assicuri la migliore tutela del prestigio della funzione giudiziaria e dei magistrati.
3. Rivendicazione di condizioni minimali lavorative su più livelli:
a) attento monitoraggio delle iniziative volte alla revisione delle circoscrizioni e alla ridefinizione delle piante organiche degli uffici giudiziari, teso a rafforzare gli uffici in sofferenza e ad eliminare ogni sperequazione
b) copertura degli enormi vuoti dell’organico della magistratura, con ripristino del doppio concorso annuale;
c) copertura dell’imponente vuoto di organico del personale amministrativo, con assunzione di dipendenti professionalmente qualificati anche sotto il profilo informatico;
d) destinazione di mezzi economici ai progetti in atto (es. PCT) e futuri, anche con l’utilizzo di una quota fissa del FUG per progetti innovativi e investimenti su nuove risorse;
e) garanzia di condizioni di sicurezza, decoro e funzionalità degli ambienti di lavoro e tutela della salute del magistrato;
f) dotazione per i magistrati di una struttura di effettivo supporto che non si esaurisca in un mero reimpiego delle già scarse risorse esistenti;
g) rivisitazione del metodo di reclutamento dei magistrati.
4. Istituzione di una Commissione che adotti entro sei mesi una proposta di metodo da sottoporre al CSM per carichi di lavoro predeterminati e rapportati a parametri nazionali, in continuità con la delibera del CDC in data 13.2.2016 adottata all’unanimità e in considerazione dell’inerzia riscontrata nel CSM;
5. Azione di salvaguardia e integrazione dello status giuridico ed economico del magistrato nei plurimi profili in cui si registrano lacune e incongruenze irragionevoli di disciplina (tra i tanti, quelli relativi ai trattamenti retributivi di malattia e pensionistico). Questo in coerenza con la rilevanza che tali profili assumono per la tutela dell’indipendenza della magistratura costituzionalmente garantita.
6. Le riforme che hanno inciso sui diritti lavorativi e previdenziali dei magistrati, insieme col rapido ricambio in atto nella composizione del corpo della categoria, richiedono la rifondazione di una struttura sindacale unica nell’ANM, coordinata da componenti del CDC e dedicata all’informazione, all’assistenza dei singoli nonché al supporto tecnico per l’attività degli organi associativi.
Alla funzionalità di questa struttura concorreranno, anche con l’ausilio di professionalità esterne, tutte le componenti associative, le quali la riconoscono come la sede elettiva del confronto e della tutela sindacale.
7. Creazione di una commissione sul disciplinare, che, attraverso un apposito osservatorio, analizzi i rapporti tra disciplinare e responsabilità civile (anche al fine di stimolare una necessaria riforma del sistema), raccolga e diffonda gli orientamenti della giurisprudenza disciplinare e si faccia promotrice della formazione di difensori disciplinari.
8. Valorizzazione delle commissioni permanenti al fine di un monitoraggio costante in relazione alle riforme in materia di diritto processuale e sostanziale, di informatizzazione, di organizzazione e di ordinamento giudiziario, con particolare riferimento alle tematiche delle pari opportunità.
9. L’inefficacia del sistema giudiziario non dipende dall’impegno dei magistrati che si colloca su livelli encomiabili (lo certificano organi imparziali sovrannazionali), ma dalla mancanza di risorse ed interventi per garantire una effettiva e rapida tutela dei diritti.
Parlamento e Governo saranno sollecitati su questi temi.
La riforma dell’ordinamento giudiziario del 2006 e il sistema rigido e farraginoso delle incompatibilità hanno ingenerato una deriva carrieristica nonché cristallizzato di fatto la separazione delle carriere e delle funzioni.
Occorre sensibilizzare il CSM e il legislatore su queste distorsioni e stimolarne il dibattito con la Scuola Superiore della magistratura per un modello che, garantendo il pluralismo culturale, assicuri una formazione improntata alla cultura ordinamentale.
L’ANM promuoverà altresì il recupero d’una cultura tabellare negli uffici di Procura allo scopo di prevenire una gerarchizzazione lesiva dell’autonomia del singolo pubblico ministero.
10. La Giunta avvierà lo studio di modifiche statutarie dirette ad agevolare la partecipazione più ampia dei colleghi alla vita associativa.
Valuterà le modalità di attuazione di tutti i risultati delle consultazioni referendarie.
11. La questione morale resta centrale nella politica della Giunta: essa va declinata in relazione all’etica della funzione e al rigore dell’azione, al rifiuto di forme di collateralismo e delle cosiddette “carriere parallele”.