Unicost, ‘anno terribile, ora scelte coraggiose’ Il congresso dopo lo shock, ‘ripartire dalla Costituzione’

(di Melania Di Giacomo) (ANSA) – ROMA, 8 FEB – “Si è chiuso un anno terribile”, “abbiamo perso l’onore, due consiglieri, due elezioni, la fiducia di tanti colleghi”. E ora “è il momento delle scelte coraggiose” e “anche dell’orgoglio”. Usa parole dure il presidente di Unicost, Mariano Sciacca, nella sua relazione al congresso, che si è aperto nell’aula magna della Cassazione e vuole essere un nuovo inizio dopo lo shock di maggio. La “rifondazione” era stata annunciata all’indomani della bufera che ha investito la magistratura e il Csm con le prime indiscrezioni sull’inchiesta di Perugia sulle nomine ai vertici delle procure. Da Unicost, la corrente dei magistrati di centro, che ha sposato la linea intransigente chiedendo le dimissioni dei togati coinvolti, venivano Luca Palamara e due consiglieri, che hanno poi lasciato. Le due tornate di elezioni suppletive per Palazzo dei Marescialli non l’hanno premiata. E ora c’è un nuovo appuntamento elettorale: dal 22 al 24 marzo le elezioni per rinnovare il parlamentino dell’Anm, da cui uscirà la nuova giunta. Nell’attuale vertice Unicost esprime il segretario, Giuliano Caputo. “Ci siamo spaccati la testa e il cuore, per capire, per guardarci dentro, assumerci le nostre responsabilità, al di là di quelle strettamente individuali”, ha detto Sciacca, oggi, però, “è anche il momento dell’orgoglio”. Ripartendo dalla Costituzione da “difendere” e “testimoniare”. Il presidente della corrente, si è presentato mettendo a disposizione la sua carica, il congresso dovrebbe però rinnovargli fiducia e nominare un nuovo segretario, visto che Enrico Infante aveva lasciato a luglio in dissenso con la linea giudicata da “caccia alle streghe”. A portare la voce della segreteria è stato Rodolfo Sabelli, ex presidente dell’Anm, che ha chiesto di accantonare “lo shock” per “un’analisi che guardi al futuro”: “procedere, se necessario, all’aggiornamento del nostro statuto, individuare nuove regole deontologiche, promuovere iniziative culturali, coinvolgere quei colleghi che hanno voglia di impegnarsi ma che sono delusi e lontani da ogni forma di associazionismo giudiziario”. L’invito alla riflessione sul futuro delle correnti è arrivato anche dai vertici della Cassazione. “E’ importate l’autoanalisi” che i gruppi sapranno fare, ha detto il presidente, Giovanni Mammone. “Ma non si disperda il patrimonio ideale delle correnti”, ha esortato il pg Salvi. (ANSA).

CAOS PROCURE: UNICOST, ‘PERSI ONORE E FIDUCIA, E’ IL MOMENTO DI SCELTE CORAGGIOSE’
Sabelli, ‘dopo choc occorre riflessione profonda, occasione per ampia analisi critica e autocritica’
(Adnkronos) – Dopo il presidente Sciacca, per la relazione della segreteria è intervenuto Rodolfo Sabelli, pm a Roma ed ex presidente dell’Anm. “I fatti di maggio hanno provocato in tutti noi uno shock.
Abbiamo preso delle decisioni difficili e lo abbiamo fatto con dolore ma consapevoli della necessità di difendere i valori in cui crediamo, per quell’impegno che abbiamo assunto davanti a tanti colleghi che in Unità per la Costituzione ci credono e in noi hanno riposto la loro fiducia. Oggi – ha sottolineato – occorre una riflessione profonda, che colga in quei fatti l’occasione per svolgere un’ampia analisi critica e autocritica, nel segno di una forte discontinuità”.
“Occorre un’analisi che guardi al futuro e segni un nuovo inizio: un gruppo associativo è vivo e vitale quando ci si guarda in faccia e si parla con lealtà, quando il confronto, nel pluralismo delle idee, è autentico, quando il pluralismo non è divisione e disunità, quando si cerca la sintesi e l’inclusione ma, se necessario, si vota e poi si accettano le decisioni prese, secondo le regole della democrazia.
Ripartire – ha evidenziato Sabelli – vuol dire anzitutto riaffermare la condivisione dei valori scritti nel nostro statuto e nel nostro atto fondativo, ma soprattutto vuol dire impegnarsi a praticare quei valori, per rimediare a una crisi che, prima di essere crisi dei comportamenti, è crisi dei principi e degli ideali.
“Occorre dunque partire da un rinnovato dibattito interno – è la proposta di Sabelli – per elaborare nuovi progetti, procedere, se necessario, all’aggiornamento del nostro statuto, individuare nuove regole deontologiche, promuovere iniziative culturali, coinvolgere quei colleghi che hanno voglia di impegnarsi ma che sono delusi e lontani da ogni forma di associazionismo giudiziario”.
(Coc/AdnKronos)

Bufera procure: Unicost, anno terribile, ripartire da Carta
“L’intera magistratura, non noi, sta subendo un’Opa ostile e autodistruttiva – ha aggiunto Sciacca, al congresso della corrente, in corso nell’aula magna della Cassazione – che intende bipolarizzare in senso partitico e stremizzare il dibattito associativo”.
“Oggi è, però, anche il momento dell’orgoglio e della condivisione di una storia che va difesa e rinnovata con la fermezza che ci impone il dovere di rimanere fermi su di un progetto di servizio alla Costituzione, di servizio alla giurisdizione”, ha aggiunto il presidente di Unicost, “oggi ci mettiamo la faccia dobbiamo avere cervello e cuore, testimoniare valori”. (ANSA).

CAOS PROCURE: UNICOST, ‘SERVE DISCONTINUITA’, RIPARTIRE DA DIFESA COSTITUZIONE
Sciacca, riappropriarsi di una linea politica rigorosa e credibile Roma, 8 feb. (Adnkronos) – ”Si è chiuso un anno terribile. Abbiamo sofferto e parlato tanto, anche urlato, altri invece sono andati via”. Un anno in cui è stato fatto un grande lavoro per ”per capire, per guardarci dentro, assumerci le nostre responsabilità, al di là di quelle strettamente individuali”. Ora ”Pensiamo che c’è ancora una Carta da difendere, una Costituzione da testimoniare, una ragione per essere centrali senza parteggiare”. Lo ha sottolineato il presidente di Unicost, Mariano Sciacca aprendo il congresso della corrente, intitolato ‘Un nuovo inizio’, il primo dopo la bufera che ha travolto la magistratura per effetto dell’inchiesta di Perugia. 
”L’anno 2020  richiede ancora pazienza e voglia di essere costruttori” ha aggiunto, chiedendo al  gruppo ”di riappropriarsi di una linea politica rigorosa e credibile; linea programmatica che sia di netta discontinuità rispetto al passato remoto che abbiamo lasciato alle spalle” ”E  il momento dell’orgoglio  e della condivisione di una storia che va difesa e rinnovata con la fermezza – ha ammonito Sciacca- che ci impone il dovere di rimanere fermi su di un progetto di servizio alla Costituzione, di servizio alla giurisdizione  Un progetto di impegno costituzionale che rimane fermo lì davanti a noi”.
(Coc/Adnkronos)

Bufera procure: Unicost,perso la stima,ora scelte coraggiose (ANSA) – ROMA, 8 FEB – Non è il momento “del basso compromesso per ottenere una debole sopravvivenza. E’ il momento delle scelte coraggiose che vadano al di là di steccati personali e territoriali, di strumentali calcoli elettorali, di
trasformismi tradimentosi e tornacontismi”. Così il presidente di Unicost, Mariano Sciacca, nel suo intervento al congresso straordinario della corrente, intitolato ‘Un nuovo inizio’. Un momento di riflessione dopo il caos per le nomine in magistratura della scorsa primavera. “E per questo dobbiamo cambiare – ha affermato -. Abbiamo perso l’onore, tre consiglieri, due elezioni, la fiducia di tanti colleghi”.
(ANSA).

Giustizia: Unicost a congresso, ripartire da Costituzione
(AGI) – Roma, 8 feb. – Sciacca dunque, dopo lo scandalo emerso dall’inchiesta di Perugia, ha messo in evidenza il tema della “questione morale, con cui da anni la magistratura sembra evitare di fare i conti, che va oggi affrontata con serieta’, non solo riconoscendo che in ambito associativo le aggregazioni si fondano sui valori e non sugli interessi, ma praticando tale imperativo, che oggi troppo spesso viene disatteso nei fatti:
l’intera magistratura, non noi – ha aggiunto – sta subendo un’Opa ostile e autodistruttiva, che intende bipolarizzare in senso partitico e estremizzare il dibattito associativo, per piegare definitivamente la cultura associativa alla sterile contrapposizione urlata della scelta di campo a tutti i costi e
a prescindere da valori e argomenti, schiava del preconcetto e negata al confronto ragionevole e mediato”.
Il congresso, in corso a Roma fino a domani, e’ dunque, ha affermato, “il momento dell’orgoglio e della condivisione di una storia che va difesa e rinnovata con la fermezza che ci impone il dovere di rimanere fermi su di un progetto di servizio alla Costituzione, di servizio alla giurisdizione, un progetto di impegno costituzionale”.
E ancora: secondo Sciacca, “il pluralismo dell’associazionismo giudiziario e’ garanzia di autentica indipendenza e di effettiva autonomia del magistrato” e la “semplificazione o riduzione della vita associativa alla mera contrapposizione tra ‘progressisti’ e ‘moderati’, tra innovatori e conservatori, oltre ad emulare la contrapposizione partitica ed a riprodurre i conflitti che hanno caratterizzato la vita politica del Paese,
rende concreto il pericolo di una forte connotazione politica del magistrato, del tutto lontana dall’essenza costituzionale del suo ruolo di garanzia per tutti i cittadini”.
Il “non collateralismo ideologico – ha ribadito – e’ fulcro della credibilita’ del magistrato, che non puo’ (e non deve essere) omologato ne’ a destra, ne’ a sinistra: noi non siamo e non vogliamo essere ne’ moderati, ne’ progressisti”, ma, ha spiegato, “vogliamo essere innanzitutto magistrati, attenti tanto alle questione retributive, sindacali e organizzative, quanto alla tutela della legalita’ costituzionale e alla salvaguardia dei suoi fondamenti, ovvero la tutela della persona umana in ogni sua declinazione e la promozione dell’uguaglianza sostanziale tra tutti gli essere umani, cittadini o meno che siano”. (AGI)