Report del CDC ANM del 21.05.2016

In data 21 maggio 2016, nel corso della seconda riunione del CDC, presieduta da Antonio Saraco, il presidente dell’ANM Piercamillo Davigo e il segretario generale Francesco Minisci hanno innanzitutto relazionato sull’esito estremamente favorevole degli incontri protocollari. Il Presidente Davigo ha sottolineato il clima favorevole nel quale si sono svolti tutti gli incontri, segnalando che il Ministro della Giustizia si è mostrato collaborativo, ha parlato di uno stanziamento di fondi per il settore giustizia, ha annunciato una imminente assunzione di mille cancellieri, ha convenuto sulla necessità che l’ANM venga coinvolta per fornire contributi qualificati in merito alla redazione di norme primarie e di circolari. Ha poi riportato, quali elementi che ulteriormente confermano il mutato clima istituzionale, che il Primo Presidente della Corte di Cassazione ha informato la Giunta della sua intenzione di attuare una variazione tabellare volta a inserire tre componenti delle sezioni penali all’interno delle SU disciplinari, così da consentire la presenza di magistrati che conoscano le delicate problematiche del settore penale; il Procuratore Generale si è dichiarato disposto ad incontrare la Giunta dell’ANM per discutere dei criteri per l’esercizio dell’azione disciplinare; il Presidente del Senato si è mostrato “persino affettuoso”. L’incontro con il Presidente della Camera dei deputati è già stato fissato al 27 maggio. Davigo ha anche precisato come in questo periodo gli siano state attribuite affermazioni non corrispondenti al reale contenuto delle frasi da lui pronunciate nelle interviste che, fortunatamente, sono state integralmente documentate attraverso la registrazione. Per il Segretario Generale Minisci l’alta considerazione di cui oggi gode l’ANM, derivante dalla – fortemente voluta – compattezza e unitarietà dell’ANM, è stata resa manifesta dall’ottima accoglienza ricevuta nel corso degli incontri protocollari. La GEC ha saputo, in questo primo periodo, trovare una sintesi costruttiva anche nell’affrontare i casi più delicati; si è mostrata coraggiosa e ferma nel segnalare, senza alcuna timidezza, le criticità esistenti e nel formulare in modo chiaro la richiesta di riforme e di risorse (in particolare chiedendo che si proceda all’assunzione di personale amministrativo); grazie a questo mutato atteggiamento l’Associazione viene oggi percepita dall’esterno come un interlocutore determinato e autorevole.Il Segretario Generale ha, in proposito, sottolineato come non soltanto sia stata accolta con favore dal Ministro l’offerta di collaborazione, ma come, addirittura, sia stata espressamente richiesta la sistematica partecipazione consultiva dell’ANM nella fase di predisposizione di norme primarie e secondarie.L’esito favorevole degli incontri ha dimostrato che l’unitarietà ‘funziona’ e rappresenta per la Magistratura un patrimonio imprescindibile da mantenere e conservare. Il Segretario Generale ha poi dato atto di alcune significative scelte compiute dalla GEC che dimostrano la piena coerenza rispetto alle affermazioni di centralità del CDC contenute nel programma.Le questioni di maggior rilievo, tra le quali il tema del referendum costituzionale, sono state riservate alla discussione e decisione del CDC;

  • sono state previste riunioni di Giunta sul territorio (la prima è stata calendarizzata per l’8 giugno a Milano);
  • è stato prontamente avviato il progetto dell’Ufficio Sindacale dell’ANM, iniziativa apprezzabile e concretamente utile a soddisfare le esigenze dei colleghi;
  • è stato, infine, deciso di accogliere tutte le istanze di partecipazione formulate dai colleghi di partecipazione alle Commissioni per consentire a chiunque sia interessato di poter fornire un apporto significativo a risolvere le criticità degli uffici giudiziari attraverso la partecipazione ai lavori dei gruppi e alla formulazione di proposte.

Alle Commissioni di studio, la cui composizione verrà pubblicata sul sito, si richiede di svolgere un ruolo effettivo e di fornire un contributo tecnico di qualità in tempi ristretti compatibili con le proposte di riforma in esame.In sintesi, questa nuova ANM, non vuole essere l’ANM dei componenti della Giunta, ma l’ANM dei magistrati italiani e lo sta dimostrando con la sua azione concreta. Nell’affrontare il tema del referendum costituzionale, Francesco Minisci ha perfettamente chiarito come l’ANM non abbia fini e obiettivi di natura politica, avendo quale unico interesse quello di garantire il servizio ai cittadini.  La posizione di Unità per la Costituzione è stata ben espressa in alcuni degli interventi sul tema tenuti dai nostri componenti al CDC.Innanzitutto, è stata ribadita la nostra adesione culturale a un modello di magistrato attento e partecipe, ma non militante, pienamente inserito nel dibattito politico culturale  del Paese, ma consapevole dei limiti imposti dall’importanza della funzione che è chiamato a svolgere dinanzi alla collettività e, dunque, sempre terzo e lontano da ogni collateralismo, che sia e che sappia apparire imparziale e non coinvolto nelle contrapposizioni politiche.E’ stato, quindi, chiarito come all’interno dell’ANM, che non è un gruppo politico, coesistano differenti sensibilità culturali che impediscono di ritenere che esista una posizione compatta ed unanime dei magistrati italiani sul punto tale da imporre o anche soltanto da consentire all’ANM in quanto tale di affermare una sua posizione esplicita per il si o per il no.Di contro, è stata rivendicata la piena e non discutibile legittimazione dei magistrati, che non sono cittadini di serie B, ma interlocutori specificamente preparati e tecnicamente competenti, a esprimere il proprio pensiero e a partecipare, nelle forme che riterranno più opportune e compatibili con quanto previsto dal codice etico, al dibattito in atto circa la riforma costituzionale.Proprio l’equilibrata posizione di Unità per la Costituzione ha consentito di giungere, dopo qualche iniziale frizione tra gli altri gruppi, a una composizione pienamente soddisfacente delle diverse sensibilità e all’approvazione all’unanimità del seguente documento: “L’Associazione Nazionale Magistrati ritiene di non intervenire nel merito della tematica relativa al referendum costituzionale. Sull’imprescindibile e ovvio presupposto che la Costituzione sia di tutti i cittadini, l’ANM rivendica il pieno diritto dei magistrati a partecipare al dibattito sul referendum, nelle forme da ciascuno ritenute opportune e compatibili con il codice etico”.  Il 21 maggio il CDC ha anche provveduto a nominare i Presidenti, i coordinatori e i partecipanti delle Commissioni Di Studio Permanenti.Unità per la Costituzione, grazie alla capacità dei membri della GEC, ha ottenuto, in un clima di collaborazione tra le diverse componenti, un adeguato riconoscimento dell’ottimo risultato elettorale e del proprio peso politico quale gruppo di maggioranza.Ai componenti del CDC di Unicost sono state attribuite posizioni di rilievo praticamente in tutte le commissioni deputate ad occuparsi delle tematiche fondamentali per la giurisdizione e  la vita professionale dei magistrati. Ci sono state, infatti, attribuite le presidenze delle Commissioni Carichi di lavoro, Ordinamento giudiziario e progetto di riforma, Diritto e processo civile e progetto di riforma, Disciplinare, Organizzazione Lavoro, nonché il coordinamento delle Commissioni Revisione circoscrizioni e piante organiche, Diritto minorile e cooperazione giudiziaria e, infine, il coordinamento di entrambi i gruppi (sostanziale e processuale) della Commissione Diritto e processo penale e progetti di riforma. Nel corso della riunione del 21 maggio sono stati approvati, sempre all’unanimità, alcuni importanti documenti relativi alla soppressione delle commissioni tributarie, alle intercettazioni e ai richiedenti asilo. Si tratta di documenti che sono stati il frutto di una riflessione e di un’elaborazione comune attraverso i quali l’ANM ha preso una posizione chiara e tempestiva su argomenti importanti e di estrema attualità.Da sottolineare che su ciascuno dei punti esaminati e, in particolare, sul disegno di legge parlamentare in tema di soppressione delle Commissioni Tributarie e devoluzione del relativo contenzioso alla giurisdizione ordinaria dell’abolizione delle Commissioni Tributarie (argomento inserito su nostra richiesta all’ordine del giorno) la soddisfacente sintesi delle diverse sensibilità è stata raggiunta grazie al determinante apporto degli appartenenti al nostro gruppo che sono stati decisivi per far convergere le diverse posizioni.Unità per la Costituzione ha, infatti, espressamente affermato la non eludibile necessità di prendere una posizione chiara volta a evidenziare, al di là della valutazione sulla giurisdizione tributaria come giurisdizione speciale, sugli effetti dirompenti che conseguirebbero alla devoluzione alla giurisdizione ordinaria del carico di lavoro gravante sulle Commissioni Tributarie, stante l’impossibilità, allo stato, per la giurisdizione ordinaria civile di farsi carico di questo ulteriore gravoso aumento del contenzioso.  Nel corso della stessa riunione si è anche proceduto all’aggiornamento dell’elenco dei magistrati caduti nell’esercizio delle funzioni, inserendo i colleghi Agostino PIANTA, Luigi DAGA e Fernando CIAMPI. Sono stati poi nominati tesoriere il collega Giuseppe DEODATO;   componenti del Collegio dei Revisori i colleghi Fausto ZUCCARELLI, Stefano DE MICHELE, Francesco MANNINO, Alessandra ILARI e Nicola DI GRAZIA;  il Comitato di Redazione della Rivista La Magistratura, di cui fanno parte, oltre al direttore Titti POTITO, i colleghi Paolo GUIDI, Liana ESPOSITO e Rossana GIANNACCARI.Infine, sono state ratificate le sottosezioni di Patti e Barcellona Pozzo di Gotto.