Report n. 4

Cari tutti,
al plenum di questa settimana sono state discusse diverse questioni degne di nota.


1) Il nuovo calendario dei lavori
In primo luogo – come avrete ampiamente letto sui giornali – è stato approvato il calendario delle sedute del Consiglio fino alla fine dell’anno. Al riguardo ci preme fornirvi, seppure in estrema sintesi, un resoconto oggettivo di come sono realmente andate le cose.
Il CSM in tutte le sue componenti – laiche e togate – sta affrontando, senza risparmiarsi, l’enorme mole di lavoro che deve essere smaltita ed i risultati finora raggiunti (oggetto di apprezzamento da parte del Capo dello Stato) dipendono proprio dall’impegno collettivo profuso.

In questa prospettiva si stanno anche sperimentando, con senso di responsabilità, le possibili soluzioni organizzative individuate da un gruppo di lavoro appositamente costituito e che prevedono, nella sostanza, lo svolgimento di alcune commissioni anche nella settimana tradizionalmente lasciata libera da impegni consiliari in presenza (la c.d. settimana bianca, normalmente riservata alla scrittura delle delibere, all’approfondimento della pratiche e alle istruttorie di commissione) ed è proprio in quest’ottica che il plenum ha approvato mercoledì il nuovo calendario dei lavori.

Rispetto a tale sforzo – ripetiamo collettivo – risultano incomprensibili e forvianti le ricostruzioni della stampa volte ad individuare contrapposizioni tra “efficientisti e non efficientisti” e ci auguriamo quindi che il Consiglio continui ad operare, in questo contesto, nella consapevolezza nella natura squisitamente collegiale dell’organo consiliare.

2) La richiesta di autorizzazione a partecipare a incontri con studenti con retribuzione
Altra questione che ha avuto ampio risalto sulla stampa – già prima della seduta plenaria – è quella connessa alla richiesta di una collega di autorizzazione a partecipare a incontri con studenti aventi ad oggetto il dialogo sulle proprie esperienze, anche letterarie, nell’ambito del programma “Adotta uno scrittore” presso il Salone internazionale del libro, dal 20/03/2023 al 22/05/2023, per un impegno orario di 8 ore e un compenso unico lordo di euro 1.000 (essendo le spese di viaggio e di soggiorno a carico dell’ente organizzatore).

La prima commissione, all’esito di approfondita attività istruttoria e di interlocuzioni con la collega, ha proposto al plenum di deliberare il rigetto della richiesta alla luce delle seguenti considerazioni:

– il soggetto conferente, quale fondazione di partecipazione configurante “modello atipico di persona giuridica privata”, non ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente l’attività formativa o scientifica in ambito giuridico (requisito di autorizzabilità previsto dall’art. 5.1 della vigente circolare);

– dalla lettera di incarico si evince che l’attività di incontro con gli studenti non è articolata secondo lo schema di “lezioni frontali o di presentazioni editoriali”, essendo finalizzata alla comunicazione di “diverse esperienze, sensibilità, passioni e interessi”, ragion per cui non viene in rilievo l’attività di pubblicistica o di produzione artistica, quanto piuttosto un’attività assimilabile a convegni, incontri o seminari, liberamente espletabile solo “se non retribuita” (art. 1.1 della succitata circolare).

Nel corso della discussione in seduta plenaria è stata, tuttavia, prospettata la possibilità di ricondurre l’attività in questione a quella di cui all’art. 4.2 della circolare, che prevede l’autorizzabilità di “incarichi conferiti da privati, che non si risolvono nelle attività indicate al successivo art. 5… allorché sussista un effettivo ed obiettivo interesse pubblico all’espletamento dell’incarico e sempre che siano escluse situazioni pregiudizievoli, anche solo potenzialmente, per l’immagine di imparzialità del magistrato e per il prestigio della magistratura”.
Dopo ampia discussione il Consiglio ha a maggioranza deliberato il rientro in commissione della pratica per un più approfondito esame della domanda anche sotto tale profilo (effettivamente non affrontato nella motivazione della delibera in esame).

A tale proposito ci preme unicamente osservare che, ferma impregiudicata ogni valutazione della commissione in ordine alla ravvisabilità o meno, nel caso di specie, di quell’”effettivo ed obiettivo interesse pubblico all’espletamento dell’incarico” previsto dalla circolare, anche in questa occasione la ricostruzione giornalistica della vicenda non rispecchia la realtà: come da più parti ribadito nel corso della discussione in seduta plenaria, infatti, la collega ben avrebbe potuto espletare l’attività richiesta semplicemente rinunciando al compenso di 1.000 euro offertole.

3) Il procedimento per incompatibilità ambientale e funzionale ex art. 2 legge guarentigie.
Altra questione di rilievo sulla quale il plenum si è pronunciato nella seduta dello scorso mercoledì è quella relativa a un procedimento per incompatibilità ambientale e funzionale ex art. 2 legge guarentigie.

Innovando rispetto all’orientamento interpretativo adottato dalla precedente consiliatura, il Consiglio ha – con ampia maggioranza – approvato la proposta di delibera (relatore Forziati) di archiviazione per estinzione di un procedimento per effetto della scadenza dei termini previsti dalla circolare n. P-14430 del 28 luglio 2017 sulla scorta delle seguenti considerazioni:

– a norma dell’art. 3, “qualora per i medesimi fatti oggetto della comunicazione di apertura del procedimento ex art. 2 Legge Guarentigie è stata esercitata l’azione disciplinare o l’azione penale, la Commissione, con provvedimento motivato, sospende il procedimento”;

– a norma del successivo art. 4, 1. La fase conoscitiva ed istruttoria deve concludersi nel termine di mesi sei che decorre dalla data fissata dal Presidente per lo svolgimento della relazione da parte del componente assegnatario del procedimento (…). Nel caso di motivata grave necessità tale termine può essere prorogato per non più di una volta e per un periodo di massimo mesi tre. 2. Decorsi i termini di cui al comma 1 la Commissione nel termine perentorio di giorni 15 formula all’Assemblea plenaria richiesta di
archiviazione o di incompatibilità ambientale o funzionale. (…) 6. L’inutile superamento dei detti termini produce l’archiviazione del procedimento per estinzione, senza possibilità di riapertura, salvo elementi sopravvenuti (…)”;

– come espressamente specificato nella relazione di accompagnamento alla circolare, i termini di cui al citato art. 4 sono “perentori”, essendo stati introdotti “in un’ottica di ragionevole durata del procedimento amministrativo e di oggettiva tutela dell’interessato”, nonché di “necessaria verifica dell’attualità della lesione del valore dell’indipendenza e di quello dell’imparzialità nello svolgimento delle funzioni da parte
del magistrato”
;

– nel caso di specie, successivamente all’apertura del procedimento, lo stesso era stato sospeso per pregiudizialità disciplinare quando mancavano 92 giorni alla scadenza del termine (già ritualmente prorogato);

– in data 29 novembre 2022 il termine ha cominciato nuovamente a decorrere, avendo in tale data la sezione disciplinare del Consiglio comunicato alla prima commissione il passaggio in giudicato della sentenza disciplinare e, dunque, il venir meno della causa di sospensione del procedimento;

– in assenza di proposta di archiviazione o di trasferimento all’Assemblea plenaria, tale termine è venuto a scadere in data 1 marzo 2023, con conseguente estinzione del procedimento.

Ebbene, di fronte a tale lineare conclusione – fondata sulla inequivoca lettura del chiaro disposto della circolare di riferimento e conforme alla ratio della stessa e ai principi generali del procedimento amministrativo – è stata da taluni ribadita la correttezza dell’orientamento interpretativo adottato dalla precedente consiliatura in forza del quale, in difetto di espressa previsione della circolare, per far nuovamente decorrere il termine per la conclusione del procedimento occorrerebbe l’adozione, da parte della commissione, di un contrarius actus, ossia di un atto di revoca della sospensione stessa. Secondo tale orientamento, in sostanza, pur essendo la commissione a conoscenza del venir meno della causa di sospensione del procedimento, lo stesso ben potrebbe restare sospeso ad libitum, ossia fino al momento in cui la commissione stessa non decida – bontà sua – di riattivare il procedimento stesso.

Per non appesantire la lettura non ci sembra qui opportuno dar conto nel dettaglio delle ragioni addotte a sostegno di tale tesi, alla quale noi quattro ci siamo opposti con fermezza e senza tentennamenti, al solo scopo di affermare finalmente, anche in tale contesto, la vigenza di basilari principi di civiltà giuridica e di giusto procedimento: il che nella materia in esame è ancor più importante, attesa l’innegabile portata afflittiva del procedimento in questione e delle pesantissime ripercussioni della sola pendenza dello stesso sulla vita professionale di ogni magistrato (nell’ambito, ad esempio, delle procedure di valutazione di professionalità e di conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi).

Vi invitiamo però a riascoltare l’ampia discussione sul sito di radioradicale, emergendo dalla stessa con chiarezza quale sia l’approccio a questa delicata materia da parte delle varie componenti consiliari. La decisione assunta dal Consiglio sulla pratica in questione, inoltre, costituisce un precedente fondamentale per avviare in tempi rapidi una ricognizione della eventuale pendenza di altre pratiche che presentino la stessa criticità.

4) Le tabelle della Cassazione
Da ultimo ci preme segnalare la delibera di approvazione delle tabelle di organizzazione della Suprema Corte di Cassazione con la formulazione di inviti nella prospettiva del prossimo progetto tabellare e con considerazioni specifiche sull’enorme produttività dei colleghi ormai ai limiti della sostenibilità.


Da ultimo alcune notizie dalle commissioni:

– diversi colleghi, dopo l’ultimo bando per i tramutamenti ordinari, hanno scritto al Consiglio richiedendo un nuovo bando prima dell’individuazione delle sedi per i MOT in tirocinio. Abbiamo richiesto ed ottenuto in terza commissione l’apertura di una specifica pratica attraverso cui valutare come contemperare i diversi interessi in gioco.

– in settima commissione sono iniziate (dai Procuratori non distrettuali) le audizioni per la riscrittura della circolare sull’organizzazione delle Procure: entro giugno saranno coinvolti nelle audizioni anche i sostituti procuratori.


Ricordiamo, infine, che proseguono gli appuntamenti via teams con i consiglieri secondo il
seguente calendario:

venerdì 5 maggio ore 16,00 uffici della Corte di Cassazione e della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo

venerdì 12 maggio ore 15,00 uffici del distretto della Corte d’Appello di Napoli Gli incontri si terranno sul seguente canale Teams:
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soft.com%2Fl%2Fteam%2F19%253a54pwt6pzpbbqwPZb2k_pC_hMRTIIk2Ofa1spzonBrM
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Un caro saluto a tutti.
Marco Bisogni
Roberto D’Auria
Michele Forziati
Antonino Laganà

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