Responsabilità civile dei magistrati: i primi chiarimenti dopo la riforma

Responsabilità civile dei magistrati: i primi chiarimenti dopo la riforma Cass. pen., sez. VI, sentenza 23 aprile 2015 n. 16924 (Pres. Agrò, rel. Citterio)

RESPONSABILITÀ CIVILE DEL MAGISTRATO – AZIONE PROMOSSA DALLA PARTE – MAGISTRATO DESTINATARIO DELL’AZIONE – ASSUNZIONE DELLA QUALITÀ DI DEBITORE – ESCLUSIONE (l. 117/1988 come modificata dalla l. 18 del 2015)

Il magistrato la cui condotta professionale sia stata oggetto di una domanda risarcitoria ex lege 117/1988 non assume mai la qualità di debitore di chi tale domanda abbia proposto. Ciò per l’assorbente ragione che la domanda (anche dopo la legge n. 18/2015) può essere proposta solo ed esclusivamente nei confronti dello Stato (salvi i casi di condotta penalmente rilevante, ex art. 13). Né la eventualità di una successiva rivalsa dello Stato nei confronti del magistrato, nel caso in cui quell’originaria azione si sia conclusa con la condanna dell’Amministrazione, muta la conclusione, perché i presupposti e i contenuti dell’azione di rivalsa sono parzialmente diversi da quelli dell’azione diretta della parte privata nei confronti dello Stato (art. 7; artt. 2, 3). Il che tra l’altro impone di escludere che anche nel caso di intervento del magistrato nel processo civile che la parte promuove ex lege n. 117/1988 (art. 6), si instauri un rapporto diretto parte/magistrato che possa condurre alla qualificazione del secondo in termini di anche solo potenziale debitore della prima

Cass. pen., sez. VI, sentenza 23 aprile 2015 n. 16924 (Pres. Agrò, rel. Citterio)

RESPONSABILITÀ CIVILE DEL MAGISTRATO – AZIONE PROMOSSA DALLA PARTE – OBBLIGO DEL MAGISTRATO DI ASTENERSI – ESCLUSIONE (l. 117/1988 come modificata dalla l. 18 del 2015)

L’azione di risarcimento dei danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie esercitata ai sensi della legge 117/1988 anche dopo le modifiche introdotte dalla legge 18/2015 non costituisce per sé ragione idonea e sufficiente ad imporre la sostituzione del singolo magistrato.

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