Il Consiglio Superiore della Magistratura, in attuazione del d.lvo 44-2024, entro il 20.7.2024 dovrà varare la nuova circolare sulla dirigenza.
Il testo unico vigente distingue gli indicatori delle attitudini in generali e specifici. Di questi ultimi non è previsto né un ordine gerarchico né il “peso” di ciascuno di essi.
La riforma Cartabia impone l’obiettivo di valorizzare le competenze e codifica i parametri di valutazione, riguardanti il merito e le attitudini, rimettendo al CSM il compito di assegnare il rilievo da attribuire agli stessi, in relazione alla specifica tipologia di incarico da ricoprire.
Riteniamo che la circolare che il CSM dovrà licenziare rappresenti un’occasione storica: la modifica della circolare inciderà sul modello dei dirigenti del futuro, in un momento storico in cui enormi sono le aspettative, in termini di miglioramento del servizio, sull’intero comparto della giustizia, e nondimeno pressanti le esigenze di trasparenza e prevedibilità del conferimento degli incarichi.
Occorrerà trovare un punto di equilibrio che consenta di valorizzare tutti i profili indicati dalla nuova normativa – ossia merito, attitudini e anzianità – mantenendo il margine di discrezionalità, tipico e connaturato ad ogni decisione che implichi una valutazione, ancorata però a parametri in grado di assicurare la prevedibilità delle decisioni.
In particolare dovrà essere attribuito un “peso” significativo al parametro dell’anzianità, tenendo conto che, sebbene la legge delega assegni a tale elemento un ruolo residuale a parità degli altri (merito e attitudini), il decreto attuativo lo cita tra i parametri, consentendo, quindi, una sua valorizzazione anche in fase di valutazione del merito. Andrà, dunque, recuperato il valore dell’anzianità da intendere come accresciuta esperienza professionale, documentata dai positivi giudizi del magistrato nelle periodiche valutazioni di professionalità che lo riguardano. Un numero maggiore di positive valutazioni di professionalità dovrà essere considerato quale indicatore di una accresciuta esperienza professionale che potrà essere valorizzato con una valutazione di merito superiore. Nella graduazione del “peso” dei singoli parametri, sarà, inoltre, necessario distinguere tra incarichi direttivi e semidirettivi: il merito, infatti, dovrà avere un peso specifico maggiore per gli incarichi semidirettivi, nei quali è centrale l’esercizio diretto della giurisdizione, mentre le attitudini organizzative dovranno avere maggiore incidenza per il conferimento degli incarichi direttivi.
Sia per quanto riguarda il profilo del merito che per quanto riguarda il profilo dell’attitudine si ritiene opportuno introdurre criteri trasparenti e predefiniti, anche mediante introduzione di range, che consentano di valutare concretamente come le attività pregresse sono state svolte.
Infine l’esperienza in un settore determinato dovrà essere valorizzata quando si tratterà di individuare un incarico afferente il settore stesso, come anche la varietà di esperienze giudiziarie dovrà avere rilievo per il conferimento di incarichi direttivi.
Le direttrici indicate potranno, così, assicurare che lo svolgimento degli incarichi direttivi e semidirettivi venga ricondotto alla naturale funzione di servizio, che ha come scopo quello di consentire ai colleghi di lavorare al meglio e all’utenza di avere una giurisdizione efficiente ed efficace.
Documento adottato dalla Direzione Nazionale di Unicost all’incontro tenutosi a Catania in data 4 maggio 2024.