Trasparenza, verità e garanzie

Unicost al CdC

I fatti raccontati nel libro-intervista di Luca Palamara, facendo seguito alla pubblicazione delle migliaia di chat presenti sul suo telefono, ci costringono ancora una volta a confrontarci con situazioni che, se confermate – nella doverosa distinzione tra condotte dei singoli e corpo sano della Magistratura – rappresenterebbero una nuova, profonda ferita alla Istituzione, così aggravando il decadimento di credibilità dell’intero ordine giudiziario.

Unità per la Costituzione, nel solco del processo di ricostruzione e rifondazione deontologica – intrapreso con rigore e chiarezza di iniziative fin dal maggio 2019 – intende affrontare senza ipocrisie le plurime questioni che pongono le chat.
Occorre agire per arrivare in tempi rapidi – con rigore, equilibrio e rispetto delle necessarie garanzie – alla valutazione del rilievo deontologico dei fatti.

Lo dobbiamo ai cittadini e a noi stessi, servitori dello Stato.
In questo necessario percorso di rinnovamento rivestirà un ruolo – non esclusivo, ma sicuramente centrale – il lavoro dei probiviri appena insediati.
A loro spetterà, in piena autonomia e indipendenza, la selezione e la valutazione delle conversazioni estrapolate dal telefono del dr. Palamara.
Crediamo, tuttavia, che il C.D.C. debba farsi carico di segnare la strada per consentire al Collegio dei Probiviri di poter lavorare serenamente secondo un percorso efficace e garantista.

Queste considerazioni e l’urgenza che l’oggi ci impone, ci portano alle seguenti proposte che intendiamo sottoporre ai colleghi della GEC e del CDC:
–       l’acquisizione autonoma del materiale rilevante non potrà che effettuarsi direttamente ed esclusivamente dal collegio dei probiviri alla fonte, ovvero richiedendo alla Procura di Perugia l’accesso agli atti, non essendo possibile che venga in altro modo selezionato tale materiale istruttorio;
–       occorre quindi che i probiviri acquisiscano velocemente – anche con il necessario supporto logistico – tutto il materiale informatico di interesse depositato presso la Procura di Perugia;
–       la selezione, nel rispetto delle regole di trattamento dei dati personali, dovrà avvenire in base a criteri oggettivi e uniformi, avuto riguardo a tutte le informazioni acquisite presso la Procura di Perugia, che astrattamente siano suscettibili di censura sul piano deontologico, rimanendo impregiudicati il successivo vaglio di merito e l’eventuale attivazione dei poteri istruttori previsti dallo Statuto.

Riteniamo che sia compito dei probiviri individuare le conversazioni che contengano riferimenti, ad esempio, ad accordi, pressioni, favoritismi di singoli magistrati o ad altre condotte, anche di autopromozione, in astratto riconducibili a violazioni del codice etico.
Conclusa questa preliminare fase di selezione del materiale ed ottenutane copia dalla Procura di Perugia, i probiviri dovrebbero, quindi, procedere, come detto, alla valutazione nel merito e in concreto, predeterminando criteri generali e oggettivi di giudizio, anche in punto di individuazione dell’ordine di trattazione.

Siamo convinti che solo in questo modo – anche mediante la predisposizione di linee guida di valutazione e di un cronoprogramma – si potrà avviare questa doverosa opera di valutazione dei fatti, per arrivare nel più breve tempo possibile all’accertamento delle responsabilità deontologiche.


Roberta D’Onofrio, Giacomo Ebner, Italo Federici, Pierpaolo Filippelli, Alessandra Maddalena, Tony Nicastro, Emma Vittorio