2. Il settore civile

Programma per il rinnovo del CDC dell’Associazione Nazionale Magistrati

Va accolta con favore la progressiva consapevolezza che la giustizia     civile costituisce un perno importante della crescita economica del nostro paese.

    Il legislatore delegato ha,  recentemente, approvato il decreto legislativo sulla riduzione dei riti civili.

    Se è sicuramente apprezzabile la scelta di compilare in un unico testo legislativo tutta la normativa processuale speciale interessata dalle modifiche il risultato comunque raggiunto è decisamente deludente. In effetti,  fermi i modelli di riferimento (rito del lavoro, procedimento sommario di cognizione, rito ordinario), il legislatore delegato si limita a incanalare, in uno dei tre indicati schemi, i procedimenti speciali esistenti, di fatto conservando la specialità della disciplina processuale da applicare a ognuna delle categorie di controversie interessate dal decreto legislativo.

    Rimangono irrisolte talune questioni assai controverse, mentre il decreto induce un’ulteriore complicazione dell’assetto già esistente, giacché la nuova disciplina interesserà solo i processi di nuova instaurazione e non anche quelli già pendenti.

    L’approccio minimalista adottato lascia, dunque, prevedere la scarsa incidenza pratica  della novella, per effetto della permanenza al suo interno della molteplicità e frammentazione dei riti speciali.

    E’, pertanto, auspicabile che i futuri interventi legislativi siano adeguatamente ponderati e introdotti non in via emergenziale, ma solo a seguito di un adeguato dibattito fra gli operatori e all’interno del Parlamento. Così come appare opportuno ritornare a un’effettiva (e non mascherata) centralità del codice di procedura civile, con un modello processuale di riferimento, eventualmente adattabile ad alcune precise tipologie di controversie in ragione della loro particolare natura.

    Anche i primi interventi del nuovo Governo Monti, pur comprensibilmente, si manifestano come interventi eccezionali, per l’appunto approvati con decreto-legge. Sui recenti interventi si apprezza l’ambito entro cui ci si è mossi, apparendo ineludibile che l’efficienza della giustizia civile non può realizzarsi solo sul versante strettamente giudiziario ma deve far perno anche sugli istituti della mediazione e sulle forme di giurisdizione devolute alla giustizia di pace.