Apertura pratica alert per conoscere le sentenze di appello e cassazione

In data 20-21 luglio 2017, presso il Consiglio Superiore della Magistratura, si è tenuto un seminario organizzato in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura, sul tema delle “Linee guida in materia di esame delle impugnazioni e tecniche di redazione dei provvedimenti”.

La proficua occasione di studio, originata dalla recente delibera consiliare del 5 luglio 2017, ha indubbiamente offerto numerosi spunti di riflessioni in ordine al sempre più difficile connubio tra tempi e qualità della giurisdizione: la sede dell’impugnazione, in tutti i settori della giurisdizione, diviene l’ambito ove siffatta problematica emerge con maggior evidenza.

Nel corso del seminario, discorrendo degli esiti delle impugnazioni,  è ritornata al centro dell’attenzione l’innegabile necessità, avvertita da magistrati appartenenti a tutti i distretti e propria di ogni settore della giurisdizione, di conoscere la sorte dei propri provvedimenti nei successivi gradi o fasi del giudizio.

La consapevolezza della giurisprudenza territoriale superiore, nel distretto, produrrebbe un effetto di certezza del diritto oltre a consentire al giudice di primo grado, consapevole dell’orientamento assunto dalla Corte territoriale, specie su questioni particolarmente controverse, di avere maggiori elementi di conoscenza al fine di determinare il proprio autonomo orientamento.

Analogamente sarebbe necessario favorire per i giudici di appello la conoscenza specifica anche degli esiti di legittimità.

In alcuni distretti esistono già progetti specifici di buone prassi che consentono tale possibilità, mediante la creazione, su base distrettuale, di una banca dati delle pronunce della locale Corte di Appello ovvero mediante l’inoltro, al giudice di prime cure, della sentenza di secondo grado .

Appare però  necessario richiedere l’apertura di una pratica che porti alla opportuna interlocuzione con il Ministero della Giustizia, per la creazione di utility che assicurino i risultati suddetti, al fine di promuovere maggiore consapevolezza nella giurisprudenza di merito.

Ciò potrebbe avvenire agevolmente per il settore civile, tramite il sistema del PCT e dei suoi applicativi, che già prevedono l’acquisizione telematica di tutti i provvedimenti definitivi della fase (anche se non depositati telematicamente, ai fini della comunicazione); una modifica evolutiva del sistema potrebbe valorizzare nei registri di cancelleria, o nell’applicativo del magistrato, un sistema di alert relativo all’esito del grado di giudizio superiore in merito al provvedimento originario.

Analogamente potrebbe operarsi mediante implementazione della Consolle Penale (o di altri applicativi quali ad esempio AED 2.0), con l’adozione di una opzione analoga.

L’eventuale positiva sperimentazione di tale strumento potrebbe, infine, essere ulteriormente esportata, quale prassi virtuosa anche nei rapporti tra gli Uffici di Tribunali e gli Uffici dei Giudici onorari di pace, essendo i primi giudice dell’impugnazione delle sentenze rese dai secondi.

Nella stessa ottica potrebbe essere previsto che il pubblico ministero riceva un riscontro “informatico” immediato degli esiti processuali dei propri procedimenti.

Per tali ragioni, i sottoscritti Consiglieri chiedono l’apertura di una pratica sul tema, da assegnare alla Commissione secondo le disposizioni di regolamento interno competente ratione materiae.

Francesco Cananzi

Massimo Forciniti

Luca Palamara

Maria Rosaria San Giorgio

Rosario Spina