c. Gli standard medi di rendimento

Gli standard medi di rendimento

La valutazione del lavoro del magistrato comporta la rilevazione del carico effettivo di lavoro e dei rendimenti medi ottenuti ed esigibili.

La determinazione di standard medi di rendimento, prevista dall’odierna normativa, è indispensabile al CSM per la valutazione periodica di professionalità dei singoli e delle capacita organizzative dei Dirigenti degli uffici ma, altrettanto fondamentale, è per avviare concrete e operative riflessioni con il Ministro della Giustizia per la predisposizione di uno studio delle necessarie dotazioni per la più efficiente organizzazione e il funzionamento dei relativi servizi e per la revisione delle circoscrizioni.

Il percorso avviato sul punto dall’attuale Consiglio, deve confrontarsi con i primi risultati raggiunti, con l’assoluta esigenza di omogeneizzare i dati e, nel contempo, evidenziare le peculiarità delle varie funzioni del giudice e delle differenti realtà territoriali del Paese.

Vanno certamente attenzionati e valorizzati i risultati conseguiti nella direzione di:

  1. creare un griglia di rilevazione statistica di tutto quello che il magistrato produce ai fini della valutazione di professionalità, vista l’insufficienza delle attuali statistiche ministeriali che hanno riguardo alle sole sentenze;
  2. individuare coefficienti riduttivi degli standard di rendimento peri giudici promiscui e i giudici delle sezioni distaccate, in conseguenza del maggior impegno e tempo richiesto da tali destinazioni;
  3. sancire il possibile rilievo scriminante degli standard in relazione alla responsabilità disciplinare per ritardo nel deposito dei provvedimenti;
  4. valutare il rilievo degli standard in relazione all’assunzione di incarichi extragiudiziari.

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