Comunicato Unicost CDC 21-22 novembre 2020

Cari colleghi, come sapete, la seduta del CDC convocata per le giornate del 21 e 22 novembre si è conclusa con un ulteriore rinvio per la mancata individuazione della composizione di Giunta su cui far convergere la necessaria maggioranza statutaria.

Anche in questi ultimi due giorni, Unità per la Costituzione ha insistito sulla necessità di una risposta unitaria della Magistratura associata, sollecitando tutte le componenti del CDC ad incontrarsi su un programma comune. Ritenevamo e riteniamo che occorra garantire la formazione di un esecutivo capace di azioni serie e concrete, soprattutto in questa situazione di terribile emergenza sanitaria, che da mesi sta mettendo a dura prova l’intero Paese, costringendo anche noi Magistrati e tutti gli altri operatori della giustizia a lavorare in condizioni difficilissime e ben poco sicure.

Abbiamo ripetutamente evidenziato ai componenti degli altri gruppi come solo una rappresentanza unitaria, forte e coesa della Magistratura possa porsi quale credibile interlocutore del Governo e delle altre istituzioni, per non subire passivamente, anche nell’imminenza delle riforme dell’ordinamento giudiziario, del processo penale e su aspetti delicati della responsabilità disciplinare, provvedimenti normativi che possano tradursi, di fatto, in una limitazione dell’autonomia e della indipendenza della Magistratura e, in definitiva, dello stesso diritto dei cittadini alla giustizia riconosciuto dalla nostra Costituzione.

Martedì scorso abbiamo anche chiesto, senza esito, l’anticipazione urgente della seduta del CDC, per deliberare la costituzione di un gruppo di lavoro, rappresentativo di tutte le componenti associative, con il compito di individuare le possibili linee programmatiche comuni, su cui iniziare a ragionare per la successiva elaborazione di un vero e proprio programma condiviso da affidare alla nuova Giunta.

All’apertura della seduta del 21 novembre abbiamo nuovamente proposto la costituzione di un tavolo di lavoro che mediasse tra le proposte di tutti i gruppi (compresi quelli di minoranza, il cui contributo riteniamo necessario per un’azione efficace), individuando un possibile percorso di sintesi tra le diverse idealità associative.

Peraltro, raccogliendo l’invito dei componenti di Magistratura Indipendente, abbiamo proposto che i lavori del sottogruppo iniziassero solo nel pomeriggio, al termine del dibattito programmatico.

La nostra mozione è stata approvata con il voto favorevole di Area, Unicost e un componente di MI, mentre gli altri membri del CDC hanno espresso voto contrario.

Si è, dunque, istituito il tavolo di lavoro con Stefano Celli e Giuseppe Santalucia per Area, Giacomo Ebner e Alessandra Maddalena per Unicost, Salvatore Casciaro e Ilaria Perinu per MI, Emilia Di Palma e Aldo Morgigni per AeI.

I componenti della lista 101 hanno deciso, invece, di non partecipare ai lavori, mettendo, comunque, il proprio progetto a disposizione del tavolo. La scelta del nuovo gruppoArt. 101 ha indotto, peraltro, AeI e MI a ritirarsi ma, dopo una breve sospensione, i lavori sono ripresi con i rappresentanti di Area, Unicost e MI, mentre i rappresentanti di AeI, pur fornendo il proprio contributo, hanno confermato la mancata adesione agli scopi del tavolo.

Al termine delle attività, è stato licenziato un documento che,senza la pretesa di costituire un vero e proprio programma (non ce ne sarebbe stato il tempo e non era questa la finalità della nostra iniziativa), può rappresentare l’inizio di un percorso, su cui continuare a confrontarsi per restituire alla Magistratura una rappresentanza unitaria e, quindi, credibile.

Infatti, pur nella sua necessaria sintesi, il documento rivela chiaramente lo sforzo dei diversi gruppi – quantomeno di quelli che hanno partecipato attivamente ai lavori – di superare qualsiasi pregiudiziale contrapposizione anche sui temi che apparivano maggiormente divisivi, come la “questione morale”, il ruolo “politico” dell’ANM ed il sistema elettorale del CSM. Riconoscere le ragioni che uniscono rispetto a quelle che dividono è parte essenziale dell’azione associativa: se per un verso non rinneghiamo il nostro impegno nel recente passato, sappiamo anche che oggi deve aprirsi una nuova stagionedi unità per il bene della Magistratura e della democrazia.
E il documento è l’espressione di questo nuovo sentire. Nessuna ostilità verso nessuno, maapertura al dialogo e al confronto e desiderio di trovare una strada comune nell’interesse della Magistratura: questi gli unici sentimenti che hanno animato tutti i componentidel tavolo di lavoro, in rappresentanza dei rispettivi gruppi di appartenenza.

Ed infatti, sebbene MI abbia deciso di astenersi – seguita da AeI e art. 101 – il documento è stato, comunque, approvato in seduta plenaria con il voto favorevole di Unicost e Area.

Le candidature proposte di Andrea Reale per Art. 101 e Aldo Morgigni per AeI – ciascuno dei quali ha ricevuto quattro voti, mentre tutti gli altri gruppi hanno votato scheda bianca – non hanno raggiunto la necessaria maggioranza e il rinvio è stato inevitabile.

Ma proprio la sostanziale condivisione del documento licenziato con il contributo dei diversi gruppi deve indurre a rimanere uniti e a fare ogni ulteriore sforzo per trovare una convergenza quanto più ampia possibile sulle persone che dovranno ricoprire le cariche statutarie, a cominciare dal Presidente.

Il momento è grave: un CDC così articolato e segmentato pone gravi questioni, com’è sotto gli occhi di tutti, di individuazione di solide maggioranze ed è concreto il rischio, a nostro modo di vedere, che di fronte ad un ennesimo fallimento ci si possa incamminare verso nuove elezioni.

Unità per la Costituzione, consapevole di questi rischi, che azzererebbero la credibilità dell’A.N.M. e dei gruppi associativi tanto di fronte al Paese che ai magistrati italiani, ritiene che si debba ripartire dalla sostanziale condivisione del documento licenziato con il contributo dei diversi gruppi, operando nella direzione della massima convergenza possibile.

Metodo che non può che applicarsi anche nell’individuazione delle cariche statutarie.

Ci sono gruppi che hanno vinto e gruppi che hanno perso le elezioni: a ciascuno la rispettiva responsabilità storica di dare un governo all’A.N.M.

Unità per la Costituzione ha espressamente dichiarato per due giorni che non è interessata a poltrone e incarichi, ma avrà riguardo solo al programma e alla credibilità dell’azione associativa.

Non ci interessano i nomi, non crediamo che oltre cento anni di storia associativa possano infrangersi in discussioni condizionate da rigidità e veti incrociati: le rose spezzate ci guardano e reclamano comportamenti dignitosi e all’altezza della sfida che abbiamo davanti.

Noi non abbiamo preclusioni di alcun tipo, non poniamo veti su nessuno e siamo pronti a votare, con assoluta convinzione, il candidato che sarà in grado di far convergere su di sé la più ampia maggioranza possibile.

Nonostante le difficoltà finora registrate, siamo certi che il senso di responsabilità prevarrà per garantire una rappresentanza autorevole, perché ampia e condivisa, alla Magistratura: non vogliamo, né possiamo accedere a soluzioni di compromesso, che fondino su maggioranze appena sufficienti e, quindi, fragili all’interno e deboli anche nell’interlocuzione esterna.

Roberta D’Onofrio, Giacomo Ebner, Italo Federici, Pierpaolo Filippelli, Alessandra Maddalena, Tony Nicastro, Emma Vittorio