CSM – UNICOST. Resoconto attività consiliare svolta nel periodo ottobre 2014 – ottobre 2015

QUARTA COMMISSIONE

La Quarta Commissione ha deliberato nel corso dell’arco di tempo che va dal 25.9.14 al 17.9.15  n. 2061 valutazioni (precedente consiglio 1.776), con esito negativo in 3 casi, pari allo 0,14% del totale (precedente consiglio 5 casi pari allo 0,3%) e con esito “non positivo” in 4 casi pari allo 0,19% del totale (precedente consiglio, 14 casi, pari allo 0,8% del totale). 

L’attività della commissione, quindi maggiormente produttiva rispetto all’anno precedente, ha visto poi due dati significativi. Il numero di audizioni, pari a 41 (contro i 21 della precedente commissione) , il numero di pratiche calendarizzate, pari a 64, intendendosi per tali le valutazioni caratterizzate da problematicità e meritevoli di discussione ed approfondimenti. 

Probabilmente, proprio l’aver consentito un maggior numero di audizioni (pari al 64% delle pratiche problematiche), con l’esercizio delle facoltà < difensive> del magistrato in valutazione, ha consentito di giungere ad una riduzione delle valutazioni negative  o non positive (rispetto alla precedente commissione, che aveva fatto ricorso in modo meno restrittivo alle audizioni), proprio per le delucidazioni offerte dall’interessato.   

La votazione unanime in quasi tutte le deliberazioni dimostra l’ idem sentire dei componenti della commissione, non solo togati ma anche laici, che proprio nello spirito del Costituente hanno apportato il proprio sapere e la propria sensibilità di avvocati – dunque abituati a guardare al lavoro del giudice e del pm  con altra prospettiva – sapendo cogliere, insieme ai componenti togati,  quando i deficit fossero addebitabili a neghittosità e quando a situazioni non esigibili o comunque giustificabili. 

Altro ambito nel quale la commissione ha fissato la propria <giurisprudenza> è stato  quello dei rapporti con la sentenza di condanna in sede disciplinare: ferma restando l’intangibilità del giudicato quanto ai fatti accertati, si è affermata l’autonomia della valutazione di professionalità, senza alcun automatismo, essendo quest’ultima per altro collegata ad un periodo di solito più ampio di quello oggetto della contestazione disciplinare. 

Altro principio anche affermatosi nella <giurisprudenza> della commissione, è stato quello che impone di valutare la condotta, disciplinarmente rilevante o meno che sia, pur se afferente a quadriennio precedente a quello in valutazione in quanto conosciuta o accertata successivamente. 

La Quarta Commissione, infine, si è occupata della  tematica delle aspettative di maternità in rapporto alla valutazione di professionalità.  

Oltre a tale attività, per così dire, ordinaria, la Quarta commissione è stata impegnata in due significativi  interventi: il primo,  volto  a chiarire il nuovo disposto normativo in materie di ferie dei magistrati, il secondo finalizzato alla modifica delle circolari, attualmente vigenti, in materia di valutazioni di professionalità e di modalità di godimento di aspettative e congedi da parte del magistrato.