CSM – UNICOST. Resoconto attività consiliare svolta nel periodo ottobre 2014 – ottobre 2015

SETTIMA COMMISSIONE

Intanto, si segnala la delibera sulla permanenza nella medesima posizione tabellare, importante perché di interesse generale, in cui si prevedono ulteriori ipotesi di periodi non computati ai fini del limite decennale.

Molto rilevante è anche la delibera in tema di Monitoraggio e studio delle problematiche attuative del Processo Civile Telematico, sulla quale è bene spendere qualche parola in più.

Ci si muove nella consapevolezza che organizzazione, innovazione e informatizzazione rappresentano imprescindibili strumenti di rafforzamento dell’efficienza e di velocizzazione dei tempi della giustizia. Allo stesso tempo però, occorre rifuggire dalla tentazione di intendere l’organizzazione come sostitutiva delle risorse, e non – invece – come un metodo di ottimizzazione e di migliore gestione delle stesse che – in ogni caso – devono essere costantemente assicurate in misura adeguata. 

Nell’ambito del Processo civile telematico, la promessa semplificazione e velocizzazione dei processi ha indiscutibilmente fatto i conti con l’impiego di risorse inadeguate in termini di hardware, assistenza tecnica e capacità di tenuta delle linee telematiche. Del tutto inadeguata è stata la formazione, ed anche la Scuola Superiore della Magistratura, in questo settore si è mossa in ritardo. Sono inoltre emerse questioni di difficile interpretazione normativa che potevano essere risolte predisponendo gli opportuni accorgimenti in fase di avvio. E’ necessario ora riconsiderare le normativa processuale, pensata per un sistema cartaceo, in modo da adattarla alla nuova realtà del PCT.

I giudici hanno supplito alle iniziali carenze con grande spirito di abnegazione, anche attraverso costante interlocuzione a livello locale con l’avvocatura.

Manca un ripensamento del ruolo e funzione del personale ausiliario del giudice che per effetto dell’informatizzazione del processo risulta sgravato di alcuni compiti ma non adeguatamente formato ed indirizzato allo svolgimento di nuove funzioni di supporto all’attività del giudice che opera con il PCT

Il metodo seguito dal C.S.M., di attento e costante monitoraggio, ha consentito non solo di compiere una ricognizione sul complessivo impatto dell’introduzione della nuove tecnologie nel processo civile, ma anche di raccogliere suggerimenti, spunti di riflessione, possibili soluzioni alle criticità che si sono manifestate in seguito alla prima applicazione del p.c.t.

Per questo motivo, in chiave propulsiva, si è deliberato di prendere atto con favore della progressiva estensione dell’obbligatorietà del Processo civile telematico;

· di procedere, nell’ambito del progetto buone prassi – di cui è in corso la reingegnerizzazione della relativa banca dati consiliare – nella valorizzazione e diffusione delle buone prassi di organizzazione sperimentate negli uffici giudiziari nel settore del processo civile telematico, invitando i dirigenti degli uffici alla comunicazione dei protocolli sperimentati e rivelatisi efficaci ed utili.

· di invitare il Ministro della Giustizia a provvedere in ordine alla urgente risoluzione delle criticità del processo civile telematico indicate in premessa 

· di invitare la Scuola Superiore della Magistratura a considerare la materia dell’informatica giuridica e giudiziaria.