Il profilo del progetto comune

Il programma dei candidati UNICOST

Cosa hanno in comune la formazione dei magistrati con l’attività della sezione disciplinare? E i trasferimenti degli uditori con la nomina dei capi delle Procure? E i conferimenti degli incarichi con i pareri sui disegni di legge? Che cosa hanno in comune le poche parole che la Costituzione dedica ai compiti del CSM con l’ampiezza dei doveri che la costituzione vivente gli ha attribuito negli anni? In comune, anche se qualche volta è difficile mostrarlo, c’è la coerenza di un progetto che, per quanto calibrato sui tempi della storia che viviamo, non è frutto soltanto di questa attualità, ma nasce da una storia di decenni. In comune c’è la previsione costituzionale dell’indipendenza e la sua tutela che, nell’evolversi della storia, assume forme non prevedibili e non confinabili.

La presenza della cultura della giurisdizione nei componenti del Consiglio dovrà essere tanto più vitale quanto maggiore sarà il peso esercitato dalla macchina burocratica sulle attività consiliari. Il rinnovo, in numero elevato, delle nomine dei direttivi e semidirettivi imposto al CSM uscente, per dettato legislativo, rappresenta plasticamente la moltiplicazione delle occasioni di fedeltà al progetto e, allo stesso tempo, è un pauroso avversario della pratica quotidiana della coerenza.

Un compito grande e complesso quello che attende i prossimi componenti del CSM che non può né deve spaventare perché, pur su un piano diverso, presenta le stesse caratteristiche di complessità e di gravosità del quotidiano lavoro di tutti i magistrati di Italia.

Il Segretario Generale UNICOST

Marcello Matera

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