L’Informatica Giudiziaria

Gli Approfondimenti

I processi di riorganizzazione e informatizzazione in atto impongono un’approfondita riflessione sull’impatto che essi stanno determinando, in modo palese o spesso surrettizio, sulla giurisdizione e sull’organizzazione del lavoro del magistrato.

Interrogarsi sul rapporto tra giurisdizione, informatica e organizzazione giudiziaria costituisceun’ineludibile scommessa con la quale i magistrati italiani e il C.S.M. devono confrontarsi nell’immediato futuro, affinché la – fortunatamente – irresistibile ascesa dell’informatica giudiziaria ci veda consapevoli attori di rinnovamento piuttosto che passivi spettatori di un futuro che è già tra noi, futuro dagli esiti e sviluppi forse oggi imprevedibili e impensabili.

V’e un nesso inscindibile che lega i processi di informatizzazione giudiziaria e di riorganizzazione dei servizi con il modo, le forme, i contenuti e i tempi dell’esercizio della funzione giurisdizionale, con l’attività di gestione del pro-cesso, con l’attività interpretativa del giudice: la tecnica – e l’informatica so-prattutto – non è neutra, ma presuppone una conoscenza dei dati di base, una attribuzione di significato agli stessi in relazione ai valori e agli obiettivi perse-guiti, nonché un’opzione finale che riorganizza la realtà, scana alcune ipotesi e alcune prospettive e detta per il futuro in modo tendenzialmente vincolante le modalità di esercizio o non esercizio di un dato potere o di una data funzione e, in ultima analisi, le modalità di soddisfare o meno certe esigenze, di rendere giustizia o meno a ceni diritti.

Il mercato dell’informatizzazione dei servizi pubblici ha senza dubbio una grandissima rilevanza economica (basti pensare alle stime richiamate nella rela-zione sulle immobilizzazione del sistema bancario nelle procedure esecutive immobiliari), che attira le grandi e medie aziende della cd.new economye icompetitorsglobali. Già oggi molti tribunali italiani gestiscono in regime dloutsourcinguna serie di servizi strumentali e di ausilio alla strutture amministrative giudiziarie o alla stessa giurisdizione: basti pensare alla gestione concessa a società private dei siti internet degli uffici giudiziari, soprattutto, in funzione della pubblicazione sul w.w.w. delle ordinanze di vendita degli immobili delle sezioni esecuzioni o fallimenti (pubblicazione oggi obbligatoria per i beni di valore superiore ai 25.000 euro ai sensi del novellato art. 590 c.p.c. ex Iegge 80\05); ovvero ancora si pensi alle società che offrono programmi articolati di gestione dell’iter fallimentare o delle stesse procedure esecutive. Si tratta di pacchetti di prodotti supporto alla giurisdizione che certamente affrontano e risolvono molti problemi e criticità (sia organizzative che infor-mative), garantendo così alle procedure maggiore celerità, trasparenza e gestibilità; al contempo il ricorso all’outsourcingpresenta rilevanti problemi sotto il profilo:

  • della privacy, in termini di gestione di dati sensibili da parte di soggetti estranei all’ufficio,
  • dei costi notevoli che vengono surrettiziamente scaricati sull’utenza con una vera e propria esternalizzazione di costi della giustizia,
  • dell’ ottica territoriale a volte limitata.

Si delinea così, nella tenace, ed a volte poco trasparente, concorrenza che con-nota il mercato dei servizi giudiziari informatici e telematici (oggi diviso tra ben poche società) una Italia giudiziaria a macchia di leopardo, priva, sotto tale profilo, di una razionale pianificazione a livello nazionale degli interventi.

A fronte di tale situazione va affermata la centralità di una nuova attenzione e sensibilità del CSM per i progetti nazionali relativi alla elaborazione, implementazione e diffusione dei software per la giustizia penale e civile. Per questo motivo, la nuova consiliatura dovrà avviare una riflessione sulle iniziative da intraprendere per un’attività di analisi e di proposta sullo stato dell’organizzazione giudiziaria e dell’informatica in Italia. Attività da svolgersi in collaborazione con il Ministero e la sua competente artico-lazione ( DGSIA) e che – mediante un’operazione di verità sullo stato attua-le dell’informatica giudiziaria e una utile verifica sull’esistenza di progetti locali di innovazione informatica e organizzativa – sia funzionale all’esigenza di rendere ai cittadini una giustizia efficace ed efficiente, dotata di mezzi e strutture adeguate e di competenze all’altezza della qualità della giurisdizione che si pretende dai magistrati italiani.

La possibilità di iniziare la consiliatura con un’operazione di verità consentirà anche di operare una utile verifica sull’esistenza di progetti locali di innova-zione informatica e organizzativa in modo da poterne curare, ove possibile, la diffusione, valutarne il rilievo e l’efficacia. Sara fondamentale l’interlocuzio-ne con la DGSIA in modo da contribuire all’individuazione della linea di con-giunzione tra pianificazione ministeriale dell’informatica giudiziaria civile e penale e la possibilità – faconda e utilissima, purché coordinata – di auto-progettazione locale. Dovrà poi garantirsi la massima valorizzazione della figura dei magistrati per l’informatica – sia a livello locale che centrale – sulla base della competenza dimostrata negli uffici e dei progetti realizzati.

Parimenti dovrà avviarsi una serena e rigorosa riflessione sull’attuale organizzazione del CED in modo che esso resti quello che e, cioè, un fondamentale punto di riferimento culturale, di aggiornamento ed ausilio dei magistrati italiani. Da parte del nuovo CSM occorrerà poi il massimo impegno affinché il ricorso alle risorse tecnologiche raggiunga il maggior numero di magistrati. Sotto questo profilo occorrerà puntare sulla formazione, sul coinvolgimento dei Referenti Informatici distrettuali e locali, per far sì che l’INFORMATICA GIUDIZIARIA si emancipi dal tentativo di essere tecnologia della PIRAMIDE (con una conoscenza che circola solo all’interno di strutture definite e per pochi addetti) ma sempre più tecnologia della RETE, dove l’informazione e la conoscenza sono fluide, disponibili, facilmente raggiungibili e attuabili, anche se al passo con i tempi e in perenne evoluzione.

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