Il programma dei candidati UNICOST
I due principi che ci faranno da guida sono il rispetto della legge, qualunque essa sia e chiunque sia il Legislatore, e la consapevolezza dell’imparzialità della funzione. Questi principi sono concretizzabili attraverso la credibilità delle opere e non con l’evanescenza delle parole. Il prossimo CSM si troverà a governare una “rivoluzione” che, con il nuovo Ordinamento Giudiziario, ha già spazzato via certezze consolidate e prassi confortevoli.
Nessun cambiamento è più difficile del cambio di cultura. L’Ordinamento Giudiziario ha costituito esattamente questo: un radicale cambio di cultura. Il nuovo CSM dovrà, affrontando pragmaticamente i tempi e consapevole della mutata sensibilità del Paese, cambiare passo ed essere protagonista dell’autogo-verno nel nuovo quadro normativo. Ogni debolezza sul punto legittimerebbe interventi, forse punitivi, imposti alla magistratura.
L’apparire – e non solo l’essere – istituzione, diffusa e priva di pregiudiziali schieramenti, l’essere al servizio del bene principale, quello dell’autonomia della magistratura, lo svolgimento puntuale delle funzioni attribuite al Consiglio: queste saranno le nostre linee guida.
Unità per la Costituzione nel Consiglio Superiore della Magistratura vuole ispirare il proprio agire alla cultura del fare trasparente e della morale praticata: ogni affermazione di principio non tradotta è, infatti, tradimento di quei principi che ogni giorno, con la fatica di vivere una giurisdizione sempre più grande, vengono applicati nei Tribunali e nelle Corti d’Italia da tanti colleghi: essi non parlano, ma operano per continuare a offrire al cittadino la presenza di un giudice cui rivolgersi.
L’attacco alla legalità non si respinge attraverso la polarizzazione, anche solo apparente, delle collocazioni in uno scontro cui écontra naturapartecipare come magistrati: l’ area culturale cui apparteniamo difende la cultura della giurisdizione e ripudia tutto ciò che può essere interpretato come un uso strumentale della giustizia.
