Cari amici, il Plenum di questa settimana è stato ricco di delibere delicate ed importanti.
In apertura ha visto la gradita partecipazione del Ministro della Giustizia in relazione alla pratica avente ad oggetto il “parere sul progetto di determinazione delle piante organiche delle Corte di Cassazione e della relativa Procura Generale“, primo passo nella concreta attuazione dell’aumento della dotazione organica della magistratura.
Per il gruppo è intervenuto Luigi, ricordando come già da tempo ci eravamo espressi positivamente sulla scelta politica operata dall’Amministrazione, auspicando, in sintonia con l’intervento del Ministro, che le nuove risorse vengano destinate non tanto ad incrementare ritmi di lavoro insostenibili che compromettono la stessa funzione nomofilattica della Suprema Corte, perché incompatibili con la doverosa e indispensabile qualità dei provvedimenti che si richiedono alla Corte di Legittimità, quanto a salvaguardare tale qualità , che richiede necessariamente un tempo adeguato per lo studio e per la redazione della motivazione del provvedimento.
Dopo una serie numerosa di pratiche ordinarie, in particolare di prima e di quarta commissione, è stata deliberata la presa d’atto del progetto organizzativo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Si tratta della prima delibera in tale ambito, particolarmente importante perché ovviamente destinata a tracciare i confini dell’accertamento demandato al Consiglio. Al riguardo segnaliamo come tali progetti, stante il chiaro disposto della circolare che ha voluto allineare i tempi del progetto organizzativo a quelli del DOG del Tribunale, hanno valenza per il triennio 2017-2019, potendo il Procuratore, alla scadenza, confermare la vigenza del progetto precedente ovvero apportare le modifiche che si ritengano necessarie.
Abbiamo quindi deliberato, all’unanimità, la nomina del collega Marco Salvatori a presidente di sezione di Agrigento e la conferma del collega Calvaresi nell’ufficio di Presidente di Sezione di Ascoli Piceno.
Con grande piacere abbiamo anche deliberato il collocamento fuori ruolo di Lello Sabato, chiamato al prestigioso compito di giudice della CEDU; unanime è l’apprezzamento non solo del valore del collega, ma anche delle qualità umane dell’uomo. A Lello, che abbiamo salutato martedì in Cassazione, il nostro grande, sincero ed affettuoso in bocca al lupo.
Gran parte del plenum è stato assorbito dalla discussione avente ad oggetto il collocamento fuori ruolo del dott. Roberto Rustichelli per assumere la carica di Presidente dell’Antitrust.
Abbiamo ritenuto doveroso, per consentire a chiunque di valutare tecnicamente la questione, riportare immediatamente ed integralmente la motivazione che abbiamo deciso di condividere(cfr. mail del 17 pomeriggio), che conclude per l’impossibilità di considerare oggetto di abrogazione implicita la disposizione di cui all’art.7-vicies quinquies del D. L. n.7/2005, che espressamente deroga al limite decennale per il collocamento fuori ruolo dei magistrati per i giudici della Corte Costituzionale e i componenti delle Autorità Amministrative Indipendenti (che sono solo 9).
Proprio tale questione tecnico-giuridico ci è parsa dirimente nel caso di specie, ritenendo che una volta scartata la possibilità di ritenere implicitamente abrogata tale norma, conclusione non contraddetta neanche dalla stessa proposta di minoranza, non si potesse fare a meno di considerare la deroga, norma speciale anch’essa e quindi in rapporto di specialità reciproca con la legge Severino.
La proposta di maggioranza, da noi votata, ha registrato il voto favorevole anche dei consiglieri di MI, del Primo Presidente Mammone e dei laici Lanzi e Cerabona, con conseguente collocamento fuori ruolo del collega Rustichelli; hanno votato per la proposta contraria i consiglieri di Area ed AeI, mentre si sono astenuti il Procuratore Generale e i consiglieri Donati, Cavanna, Basile e Benedetti.
Nel suo intervento Michele ha altresì dato atto di aver avviato il monitoraggio di tutte le posizioni fuori ruolo non “derogate o derogabili” per il doveroso richiamo in ruolo dei colleghi che abbiano esaurito il periodo di decennalità.
Altra pratica delicata e sofferta è stata quella di settima, avente ad oggetto alcuni quesiti, formulati sia da dirigenti degli uffici giudiziari sia da colleghi interessati, in ordine alla portata del D. L.vo 54/2018, che ha introdotto significative incompatibilità ad assumere incarichi di amministrazione giudiziaria, curatela fallimentare (e ulteriori incarichi di coadiutori) per i professionisti legati da rapporti di parentela entro il terzo grado o affinità entro il secondo grado, oltre che di convivenza, coniugio o unione civile con magistrati addetti al medesimo ufficio giudiziario al quale appartiene il magistrato che conferisce l’incarico.
La decisione, come ricordato da Luigi nel suo intervento, è stata davvero difficile, nella consapevolezza dell’impatto penalizzante di tali norme sulla vita di molti colleghi e sulla stessa efficienza degli uffici.
La radicalità della norma, costruita non come incompatibilità del singolo magistrato, ma disegnata sul divieto di conferimento dell’incarico al professionista, e dunque come incompatibilità di quest’ultimo, ha impedito, su parere conforme dell’Ufficio Studi, di ritenere applicabili le procedure previste per le incompatibilità ex artt.18 e 19.
Abbiamo auspicato che la norma possa essere ripensata, magari rendendo ancor più pregnanti gli obblighi di controllo e vigilanza su tali incarichi, ma comunque adattandola alle situazioni concrete che ci raccontano una realtà spesso diversa da quella sottesa alla norma, forse fondata su una presunzione che tradisce una sfiducia eccessiva nella magistratura e su una pericolosa generalizzazione di vicende singole.
Una pratica di quarta commissione ha poi alimentato una riflessione sulla rilevanza di episodi, anche gravi, successivi all’ultima valutazione di professionalità, la settima, che come tali non potranno mai essere valutati a quei fini, perché non compresi nel quadriennio di riferimento. Nonostante la indubbia importanza del problema, tutti i nostri interventi sono stati nella direzione di ritenere non auspicabile l’inserimento di ulteriori valutazioni di professionalità praticamente fino alla fine della carriera del magistrato.
Quanto ai lavori di commissione, in Prima, oltre a procedere spediti nelle delibazioni delle procedure di incompatibilità e di autorizzazione degli incarichi extra-giudiziari, sono state molto interessanti le discussioni vertenti sulla possibilità di autorizzare incarichi di collaborazione diretta con organi di amministrazione (nel caso di specie Presidenza del Consiglio), questione che certamente sarà dibattuta diffusamente nel prossimo plenum.
In Quinta Commissione è stata votata, all’unanimità, la proposta in favore del collega De Falco al posto di Procuratore di Latina.
In Settima Commissione è continuata la discussione in sede di tavolo paritetico sulla attuazione concreta dell’aumento di organico per i 530 posti destinati agli uffici di merito.
La prossima settimana i lavori del Consiglio sono sospesi; si riprenderà il 29, ma nel frattempo facciamo a tutti un augurio sentito e affettuoso di una Santa Pasqua.
Marco Mancinetti, Cochita Grillo, Michele Ciambellini, Luigi Spina, Gianluigi Morlini