I fondi del PNRR e le possibili infiltrazioni della CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

Intervista a Maurizio Ascione, Maria Di Mauro e Claudia Ferrari a cura di Roberto Patscot e Valentina Ricchezza Introduzione di Antonio Balsamo, direttore del Centro Studi

Intervista a Maurizio Ascione, Maria Di Mauro e Claudia Ferrari a cura di Roberto Patscot e Valentina Ricchezza

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una grande opportunità per il mondo della giustizia e per tutto il Paese, sviluppando una politica di investimenti che punta con decisione sul ruolo insostituibile delle persone e delle loro professionalità da inserire nelle strutture dello Stato.

L’impostazione moderna ed europea che sta alla base del PNRR potrebbe chiudere (si spera definitivamente) la stagione delle “riforme a costo zero” che ha caratterizzato diversi decenni della nostra vita nazionale, in cui la diffusione di annunci mirabolanti si è accompagnata con la creazione di pesanti vuoti di organico nella struttura della pubblica amministrazione, dai quali discendono conseguenze pericolosissime sul piano dei rapporti tra Stato e cittadino.

Proprio per questo, è essenziale che i fondi del PNRR non finiscano nelle mani sbagliate: se le dinamiche della criminalità organizzata e della corruzione troveranno uno spazio di azione rilevante anche in questa fase storica, si perderà uno straordinario strumento di sviluppo per il nostro Paese, con pesanti danni sul piano della sua credibilità internazionale.

Il Centro Studi “Nino Abbate” ha ritenuto importante quindi offrire alla riflessione collettiva il contributo di idee e di esperienze offerto da tre magistrati che operano in diverse aree del territorio nazionale (in Lombardia, in Campania e in Sicilia) ma con una forte comunanza di obiettivi e di valori, nella convinzione che su questo terreno si gioca una parte importante del nostro futuro.

Intervista a Maurizio Ascione (pm a Milano)

Intervista a Maria Di Mauro (procuratore aggiunto a Napoli Nord)

Intervista a Claudia Ferrari (pm a Palermo)

Il direttore del centro Studi dott. Antonio Balsamo