Contributo per il programma elettorale di Rossana Giannaccari – Giudice Tribunale Lecce e Enrico Infante – Sostituto procuratore della Repubblica Foggia

Quattro anni or sono, allorché si doveva votare il CdC che ora va a scadere, il tema della formazione e della SSM non era centrale nelle riflessioni e nelle proposte delle varie componenti dell’associazionismo giudiziario. Il manifesto elettorale di UpC non ne recava quasi traccia. La questione, in effetti, non appariva problematica più di tanto: la formazione era demandatain totoal circuito dell’autogoverno, non essendo ancora operativa la pur istituita SSM.

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Ai colleghi di Daniela Monaco Crea Giudice Tribunale di Catania

Qualche tempo fa mi è stato chiesto di stilare un curriculum che riassumesse le tappe salienti della mia vita di magistrato e non nascondo che ho incontrato delle difficoltà perché non riuscivo a riempire il foglio bianco che avevo davanti: nel mio percorso lavorativo ho sempre e solo fatto il magistrato.

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Contributo per il programma elettorale di Antonio Sangermano – Sostituto procuratore della Repubblica Prato (2)

Nel tratteggiare il mio intervento sul tema della organizzazione degli uffici del P.M. intendo partire da una sintetica premessa di analisi politico-culturale; credo sia importante infatti ricordare il contesto storico in cui fu partorita la riforma dell’Ordinamento Giudiziario, e ciò per individuare le finalità che le forze politiche di maggioranza perseguivano, nel quadro di un attacco pervicace e scomposto contro la magistratura, che si poneva come il virulento epilogo di una attività di costante delegittimazione e contrasto contro l’Ordine Giudiziario, la cui origine va individuata negli anni ottanta, con la campagna referendaria per la cosiddetta “giustizia giusta”.

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Le ragioni dell’impegno in A.N.M.: testimonianza di Valeria Sottosanti – Sostituto Procuratore della Repubblica Milano

Quando mi è stata proposta la candidatura da parte della Segreteria Distrettuale di Milano, poco più di un mese fa, ho avuto la sensazione, dopo una prima fase di riflessione, che mi si presentasse un’opportunità inattesa, quasi una sorta di “chiamata”, rivolta a me, sostituto procuratore qualunque, a digiuno da esperienze associazioniste e tantomeno correntizie, anche se vicina, professionalmente e umanamente, ad alcuni colleghi già impegnati da anni in Associazione.

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